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Centro per l'Impiego a rischio chiusura, il direttore Carbone: "Il Comune si svegli"

Gela. “Domani si chiude. L’ufficio non si può tenere cosi. Il Comune si svegli”. Con queste parole è intervenuto, a seguito dell’ennesima aggressione ad un dipendente, Angelo Carbone il direttore del...

A cura di Luca Maganuco
11 luglio 2018 20:50
Centro per l'Impiego a rischio chiusura, il direttore Carbone: "Il Comune si svegli" - Da sinistra: Angelo Carbone (direttore Cpi) e Tony Di Maria (Cobas)
Da sinistra: Angelo Carbone (direttore Cpi) e Tony Di Maria (Cobas)
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Gela. “Domani si chiude. L’ufficio non si può tenere cosi. Il Comune si svegli”. Con queste parole è intervenuto, a seguito dell’ennesima aggressione ad un dipendente, Angelo Carbone il direttore del Centro per l’Impiego (Cpi). Dopo anni di inutili reclami e lettere inascoltate chiede la chiusura della sede locale. Alla base del malcontento ci sono problemi di sicurezza e inadeguatezza degli uffici gestiti dall’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Domenico Messinese. “Chiudiamo l’ufficio perché il Comune è insensibile e ignora i nostri solleciti di intervento – accusa Carbone – Palazzo Roviano Pignatelli, in questo stato, è inadeguato ad ospitare il Centro per l’Impiego. Da venerdì siamo senza acqua causa di una banale rottura di un motorino elettrico. I bagni sono rimasti a secco con evidenti problemi igienico sanitari. Ho deciso di chiudere gli sportelli per i troppi disagi irrisolti dal Comune. E’ un palazzo dove piove, privo di riscaldamento e le scale non sono a norma”.

Il Centro per l’Impiego attualmente garantisce occupazione a 20 dipendenti ed eroga servizi vitali, quali: rilascio Did (Disponibilità immediata), patto di servizio, aspi, naspi, graduatoria invalidi civili, rei, unilav, politiche sociali attive del lavoro, contratto di ricollocazione, formazione professionale, garanzia giovani, forestale.
“Siamo stanchi di fronteggiare il malcontento degli utenti che spesso sfocia in aggressioni – incalza Tony Di Maria, rappresentante dei Cobas – Chiediamo la presenza di un metronotte a tutela degli impiegati. Esprimo solidarietà al collega ma ribadiamo la necessità che il Comune debba dare risposte esaustive alle richieste avanzate dalla nostra direzione”.
Secondo il direttore Angelo Carbone “non trovano nemmeno la convenzione tra il Comune e il Cpi. Se non hanno locali idonei lo dicano – tuona – sposteremo il personale altrove a causa dell’insensibilità mostrata dall’amministrazione comunale”. La questione adesso è in mano alla giunta Messinese chiamata ad evitare la soppressione del Centro per l’impiego e i viaggi degli utenti in altre strutture della provincia.

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