Gela. Due anni fa, dalla Regione era arrivata la proroga, fino al 2027, dell’efficacia del provvedimento per la Valutazione di impatto ambientale, attraverso documentazione integrata rispondendo alle istanze. I riferimenti della società Reflex Solar Power (con sede legale in Veneto) vogliono andare avanti nell’iter per la realizzazione di una centrale solare termodinamica a concentrazione, per una capacità di 12 Mw. E’ prevista in un’area a Roccazzelle. Nel corso del tempo, per una lunga fase, sembrò che tutto dovesse rimanere definitivamente fermo. Invece, in questi giorni sono stati pubblicati gli atti preliminari alle operazioni di esproprio delle aree, toccate dal progetto e dalle relative opere di connessione alla rete. Le condizioni di irraggiamento solare, a Roccazzelle, sono considerate assolutamente idonee ad alimentare pure centrali di notevoli dimensioni. Il progetto del termodinamico, a oggi, in città non è mai decollato. Sembra però che la società proponente non abbia intenzione di rinunciare. I lavori, tra vari slittamenti e richieste inoltrate, sarebbero dovuti partire entro il 2019, come previsto dall’autorizzazione unica. Gli uffici regionali hanno dato un’ulteriore chance.
Il Tar Palermo, tre anni fa, si pronunciò su un ricorso, presentato proprio da Reflex Solar Power, che contestava una delle “clausole” delle autorizzazioni rilasciate dalla Regione. La società dovrebbe infatti assicurare opere di pubblica utilità al Comune, in misura pari al tre per cento dell’energia annualmente prodotta. Gli imprenditori hanno considerato illegittima questa disposizione e si sono rivolti alla giustizia amministrativa. I giudici del Tar hanno respinto l’azione e, tra le altre cose, nelle motivazioni si sono chiesti se l’azienda avesse ancora interesse a realizzare l’investimento.