Centinaia di scapolari venduti ma i fedeli disertano la messa
Alla messa pontificale presieduta dal vescovo Gisana si è registrata una scarsa partecipazione rispetto agli anni precedenti.


Gela. In un clima di intensa devozione e spiritualità, si sono concluse oggi le celebrazioni in onore della Madonna del Carmelo presso l’omonima parrocchia di piazza Roma, cuore pulsante della fede carmelitana a Gela. Come ogni anno, luglio si conferma il mese mariano per eccellenza nella città siciliana, segnato da un calendario fitto di appuntamenti religiosi, tradizioni popolari e momenti di riflessione comunitaria. La festa della Beata Vergine del Monte Carmelo, profondamente radicata nel tessuto spirituale e culturale della città, ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, accorsi in parrocchia nei giorni precedenti per la novena e per ricevere lo scapolare, antico segno di consacrazione alla Madonna e simbolo della protezione e dell’affidamento alla sua intercessione materna. Lo scapolare marrone, elemento distintivo della spiritualità carmelitana, è stato distribuito a centinaia di devoti, molti dei quali hanno rinnovato il gesto di anno in anno, tramandandolo alle nuove generazioni.
Durante la festa liturgica della Madonna del Carmelo, il momento culminante delle celebrazioni è stata la Santa Messa pontificale presieduta da Mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina. Tuttavia, proprio la messa solenne ha messo in evidenza un dato che non può passare inosservato: la scarsa partecipazione dei fedeli rispetto agli anni passati. Banchi mezzi vuoti, poche presenze anche tra i gruppi ecclesiali tradizionalmente vicini alla parrocchia, e un’atmosfera sobria, lontana dal fervore che caratterizzava questo appuntamento fino a qualche anno fa.Una flessione che fa riflettere sul rapporto tra la comunità cittadina e le celebrazioni religiose più formali, in un’epoca in cui sembra crescere la distanza tra la dimensione istituzionale della Chiesa e il sentire popolare, ancora fortemente legato a segni, riti e simboli come lo scapolare, ma forse meno coinvolto nei momenti liturgici ufficiali.
Eppure, il fervore popolare non è mancato. In molti hanno voluto portare con sé una piccola immagine della Vergine. Le celebrazioni hanno visto anche la presenza di alcuni cori parrocchiali e momenti di adorazione eucaristica, segno che la comunità mantiene viva, seppur in forma diversa, la propria adesione al messaggio mariano.
Il parroco, don Nunzio Samà ha espresso gratitudine ai fedeli e a tutti i volontari che hanno reso possibile la festa, sottolineando come “anche quando le presenze diminuiscono, ciò che conta è la qualità della fede, il cuore che ognuno mette nel vivere la propria relazione con Maria”. Per Gela, la Madonna del Carmelo non è solo una ricorrenza liturgica: è identità, memoria e tradizione. Piazza Roma, con la sua chiesa carmelitana, resta un faro per tanti credenti che trovano nella Vergine del Monte Carmelo una guida sicura nel cammino della vita.