“Cassaintegrati senza soldi? Utilizziamo le royalties”: si bussa al sindaco

 
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Gela. Una parte degli introiti delle royalties che affluiscono a Palazzo di Città da destinare ai tanti operai in cassa integrazione, soprattutto tra le aziende impegnate nell’indotto della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.

La proposta, inviata con tanto di numero di protocollo sia al sindaco Angelo Fasulo che al presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava, arriva direttamente dai lavoratori aderenti all’Osservatorio nazionale amianto e dal presidente dell’associazione Cittadini per la giustizia, Lucio Greco.
In sostanza, una quota di ciò che il gruppo Eni versa annualmente all’ente comunale per coprire i diritti d’estrazione nei pozzi locali potrebbe essere utilizzata per alleviare i molti problemi economici lamentati dai lavoratori finiti sotto cassa integrazione a causa della flessione di commesse o della crisi di liquidità delle proprie aziende. “Chiediamo un’anticipazione sociale da parte dell’ente comunale – spiega l’avvocato Lucio Greco dell’associazione Cittadini per la giustizia – annualmente, le società d’estrazione presenti in città, con in testa l’Eni, pagano le royalties dovute per legge. A questo punto, visti i tempi sempre più lunghi per l’erogazione dei soldi della cassa integrazione in favore degli operai, perché il comune non sceglie di anticiparli, rivalendosi successivamente nei confronti dell’Inps?”.
La proposta è stata inviata negli ultimi giorni. Al momento, sia gli esponenti dell’Osservatorio nazionale amianto che quelli dell’associazione Cittadini per la giustizia attendono una risposta dal sindaco e dal presidente del consiglio comunale. La scelta di chiedere l’anticipazione sociale facendo leva sulle somme dovute a titolo di royalties petrolifere è stata pienamente sposata da Salvatore Granvillano e Franco Famà, tra i responsabili della sezione locale dell’Ona, da anni impegnata nella tutela dei lavoratori esposti alle fibre d’amianto.
“In questo modo – dicono – si potrebbero attenuare molti problemi. I lavoratori sono costretti ad attendere mesi prima di ricevere le somme previste per la cassa integrazione”. Ostacoli, quelli legati ai tempi lunghi nell’erogazione delle somme, sollevati da molti lavoratori anche in sede sindacale. “Il sindaco e il presidente del consiglio comunale – continua Greco – potrebbero stipulare un protocollo d’intesa con i funzionari locali dell’Inps e dare vita ad un sistema veramente virtuoso. Ci sono già diversi precedenti in giro per l’Italia. In questo periodo, con le tante difficoltà vissute dalle aziende dell’indotto e da quelle che operano in altri settori, si assicurerebbe una notevole boccata d’ossigeno alle famiglie dei lavoratori costretti a dover vivere con gli ammortizzatori sociali previsti dalle legge”.

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