Smim, il titolare: “Nessun problema con Eni, vera anomalia sono i sindacati”

 
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Gela. E’ sempre più muro contro muro fra operai della Smim in sciopero e dirigenza del gruppo ligure. Mentre sindacato e lavoratori confermano il loro stop, la proprietà lancia l’ultimatum.

“Ritengo – spiega l’amministratore dell’azienda Giancarlo Barbieri – che l’incontro in prefettura sia stato più che risolutivo. Noi ci impegniamo a mettere da parte la mobilità ma gli operai, però, già da lunedì, dovranno tornare a lavoro. Molti nostri clienti, a causa dello sciopero, stanno chiedendo di rescindere i contratti firmati. Il danno sarebbe irreparabile”.
Stando all’amministratore, quindi, la mancata firma di un accordo durante l’incontro dello scorso giovedì in prefettura non sarebbe una rottura della trattativa ma, anzi, la chiusura dell’intera vertenza.
“Lo stesso prefetto – spiega ancora il manager – ha ritenuto utile stilare un verbale, adesso le parti dovranno rispettarlo”. Ma l’imprenditore non risparmia critiche neanche in direzione del sindacato e di ruoli ritenuti, perlomeno, fin troppo in conflitto.
“Anzitutto – continua – ribadisco che i rapporti con l’Eni non sono assolutamente tesi, tutt’altro. Escludo che ci possano essere strascichi giudiziari o eventuali denunce. La cosa assurda, però, è che mi trovi a trattare con una parte del sindacato che, allo stesso tempo, svolge ruoli di responsabilità all’interno di un’azienda nostra diretta concorrente. Noi abbiamo perso l’appalto per gli interventi al Claus proprio perché battuti dalla società per la quale opera uno dei segretari del sindacato metalmeccanico che, adesso, ha proclamato lo sciopero dei miei operai. Trovo quanto meno strano che l’addetto al personale di una società dell’indotto svolga, contemporaneamente, un ruolo di così elevata responsabilità nel sindacato”.

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