Caso Ghelas, sempre meno feeling tra Greco e Fidone: “Ora da lui mi aspetto altre cose”

 
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Gela. Almeno fino a ieri, nessun contatto tra la guida della Ghelas Multiservizi e l’amministrazione comunale. Dall’assemblea dei soci di martedì non è uscita l’approvazione del bilancio 2018. Ci sono enormi distanze tra i conti presentati dal manager Gianfranco Fidone e le variazioni richiese dal Comune, soprattutto con il dirigente Alberto Depetro. Secondo i dati messi nero su bianco dal rappresentante della società in house, Palazzo di Città dovrebbe versare almeno tre milioni di euro, senza contare gli interessi. Soldi necessari a coprire anche le quote del tfr, da dieci anni non versate ai lavoratori. Il futuro dell’azienda è decisamente difficile da valutare. Greco, però, sembra piuttosto convinto di poter superare la buriana istituzionale. “Sindaco e giunta sono fortemente impegnati per la tutela dell’azienda e dei lavoratori – dice – Ghelas è una priorità assoluta”. Una specie di impegno, sancito anche dai suoi assessori. Nel concreto, il sindaco spiega ancora che “ci sono in corso delle iniziative, anche per la programmazione”. Non scende nei particolari, anche perché senza un bilancio approvato, programmare diventa alquanto improbabile. Fidone l’ha spiegato più volte. I numeri presentati sono certificati dai suoi consulenti e dai professionisti della Ghelas e non farà passi indietro. Le variazioni proposte da Depetro e, a quanto pare, avallate da Greco, non intende recepirle. A questo punto, il finale appare piuttosto scontato. Il manager vittoriese, entro la prossima settimana, potrebbe congedarsi, presentando le dimissioni. Greco sembra già essersi portato avanti. “Programmare insieme all’amministratore? Da lui aspetto altre cose”, dice ancora. Forse, le dimissioni.

In quel caso, il sindaco dovrà mettere mano ad una nuova nomina, che fa gola alla politica. Potrebbe scegliere un manager di fiducia, che autorizzi le procedure di approvazione del bilancio. In sospeso, rimane anche l’azione di responsabilità civile contro gli ex manager dell’azienda. Voluta da Fidone, anche in questo caso tocca al primo cittadino dare il via libera. Tra gli ex vertici di Ghelas, però, c’è l’imprenditore Giuseppe Robilatte, fratello dell’assessore Grazia Robilatte. Se partisse l’azione di responsabilità, qualcosa potrebbe cambiare anche tra le fila degli assessori. L’ipotesi di un sì del sindaco, però, sembra piuttosto lontana dal diventare atto concreto.

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