Gela. Avrebbe potuto essere una specie di resa dei conti politica tra il gruppo di opposizione, che ha spinto sulla seduta monotematica, e il sindaco Lucio Greco, alla presenza del manager (ormai dimissionario) Gianfranco Fidone. Sulla vicenda Ghelas, il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito ha deciso di convocare la seduta per il prossimo 30 settembre. La “contesa”, con l’amministratore a fare da “terzo incomodo”, non ci sarà. Nonostante la convocazione di Sammito, che alla fine ha accolto la richiesta dell’opposizione di centrodestra, Fidone ha già fatto sapere che non parteciperà. L’avvocato vittoriese, entro venerdì, presenterà le sue dimissioni. Non ha trovato alcun punto di incontro né con il sindaco né con il dirigente Alberto Depetro, che sembrano avere idee del tutto differenti sui conti della municipalizzata. Con una nota scritta, Fidone ha spiegato le ragioni della sua assenza. “Non intendo scendere nel dibattito politico”, dice confermando la sua posizione. “Ho anche fatto sapere che sono disponibile al confronto con ogni singolo consigliere comunale e con le commissioni, che sono organi tecnici – aggiunge – non mi pare opportuno, però, partecipare ad un dibattito che sarà certamente politico. Sto per dimettermi e non lo troverei corretto”. Fidone ha fatto capire che la sua linea amministrativa non sarebbe comunque cambiata, nonostante l’amministrazione comunale non concordi con le cifre del bilancio. Per il manager e i suoi tecnici, il Comune dovrebbe coprire un debito verso Ghelas da almeno tre milioni di euro, comprese le cifre delle quote tfr non versate ai dipendenti. L’ultima assemblea dei soci si è chiusa con un nulla di fatto, senza l’approvazione del bilancio 2018.
Il legale ragusano è convinto che l’attuale situazione finanziaria nella quale versa l’azienda sia il lascito di scelte errate del passato, tanto da aver autorizzato l’avvio di un’azione di responsabilità civile nei confronti dei suoi predecessori, facendo inoltre recapitare al Comune un decreto ingiuntivo da mezzo milione di euro, come parte del credito che la multiservizi deve ancora recuperare. Mosse che hanno fatto calare il gelo nei rapporti con il primo cittadino, che a questo punto sarà chiamato a nominare un nuovo manager. “Anche dopo le dimissioni – conclude Fidone – rimarrò in carica per l’ordinaria amministrazione. Bisognerà poi convocare una nuova assemblea dei soci e proporre una nomina per la guida dell’azienda”. Pare che la corsa alla successione sia già aperta.