Gela. Le prime, parziali, avvisaglie politiche che si sono manifestate durante un ferragosto sicuramente non ordinario per la giunta Di Stefano, qualche lascito l’hanno generato. Il parlamentare Ars Nuccio Di Paola, garante del percorso che condusse alla candidatura del sindaco, ha tenuto a ribadire che c’è sintonia con il primo cittadino e anzi ha definito “strumentali” le posizioni avanzate dagli esponenti della Dc. Ha parlato di “amici di Cuffaro” spesso avvezzi a scelte “strane”. Da tempo, il vicepresidente vicario dell’Ars ha alzato un certo muro politico non solo verso l’area cuffariana ma pure, più o meno velatamente, rispetto a quella lombardiana, nonostante la presenza dell’Mpa nel governo della città, insieme proprio ai grillini. Da questo assunto parte l’ex consigliere comunale Vincenzo Cascino, componente della direzione regionale della Dc. “Chi amministra insieme a Lombardo, dovrebbe avere la dignità e il buon senso – spiega – di starsene zitto, evitando di nominare sempre, a sproposito, sia il presidente Schifani sia Cuffaro”. Per l’esponente Dc, ci sono evidenti contraddizioni nel posizionamento M5s, in città. Lo ribadisce con una certa fermezza.
“Gli ricordo, nel caso l’avesse dimenticato – aggiunge Cascino – che Lombardo fino a qualche tempo fa era alleato di Salvini e che alle elezioni europee ha votato, come del resto hanno fatto Schifani e Cuffaro, un candidato di Forza Italia. Invito pertanto l’onorevole Di Paola ad essere più serio nei giudizi, se non vuole perdere di credibilità”. Il gruppo cuffariano locale, al culmine delle polemiche su eventuali nuovi ingressi in giunta anche di esponenti di centrodestra, ha chiesto pubblicamente a Di Paola e allo storico dem Speziale, se fossero a conoscenza di un eventuale accordo sottobanco tra il sindaco Di Stefano e l’ex meloniano Salvatore Scerra. La rivalità tra chi si rifà a Cuffaro e il parlamentare Ars del Movimento cinquestelle è alimentata peraltro dal filo della politica regionale.