Gela. Il futuro della casa di ospitalità Antonietta Aldisio e la mancata erogazione delle retribuzioni ai 13 dipendenti sono stati al centro di un confronto chiesto dalla Cgil ed il consiglio di amministrazione della Ipab Antonietta Aldisio.
Malgrado il ritardo nel pagamento degli stipendi i 13 dipendenti non hanno mai fatto mancare la loro presenza. Per affrontare l’analisi anche di natura economica ed organizzativa fin qui condotta, il segretario della Cgil Ignazio Giudice e il presidente dell’Ipab padre Giovanni Tandurella hanno chiesto per la prima vota in modo congiunto, la convocazione del consiglio comunale monotematico. “Lo scopo – dice Giudice – è quello di individuare ruoli e responsabilità e da queste partire per ottenere tutto ciò che si è prefissato durante l’incontro. Chiediamo inoltre la presenza del Sindaco, dell’assessore del settore, e dei dirigenti della ripartizione bilancio e finanze e del settore servizi sociali”. L’istituzione, ad opera del Comune di Gela, della casa Antonietta Aldisio come ricordato dal Presidente Don Giovanni Tandurella risale al 1870 ed anche la data non può che indicare l’obiettivo basato sul consolidamento, il completamento dell’opera, l’ammodernamento nell’erogazione dei servizi alla persona.
La Cgil vuole valorizzare l’esistente quale elemento strategico per ridisegnare in modo serio e coerente gli obbiettivi che da oggi rendono forza unica i vertici della casa Antonietta Aldisio ed i rappresentanti della CGIL. Una casa di ospitalità più moderna, arricchisce il territorio e rende più forti i lavoratori sotto il profilo dei diritti e delle tutele.