Caratterizzazione ambientale Biviere, partono indagini integrative: accesso anche nelle aree private
Potranno avere accesso anche nelle aree private, che ricadono nel perimetro del Biviere, chiaramente allo scopo di procedere con i rilievi tecnici
Gela. L'assenso, con relativa ordinanza firmata dal sindaco Terenziano Di Stefano, è arrivato in giornata. Da settembre, infatti, sarà possibile procedere a tutti i rilievi tecnici e ai campionamenti da porre in essere nell'area protetta del Biviere. Sono attività, autorizzate dalla Regione, che rientrano nelle indagini integrative al piano di caratterizzazione ambientale di quell'area. Il sindaco, sulla base della documentazione inoltrata dagli uffici regionali, ha dato il via libera agli operatori incaricati dagli uffici palermitani. Potranno avere accesso anche nelle aree private, che ricadono nel perimetro del Biviere, chiaramente allo scopo di procedere con i rilievi tecnici. Tutti i dati serviranno appunto al piano di caratterizzazione ambientale, finalizzato poi alla bonifica, da anni sostenuta dai riferimenti della Riserva Biviere, con in testa Emilio Giudice. Uno dei quadranti della riserva, in passato, come hanno sempre indicato gli operatori, venne usato come sito per smaltire scarti del processo degli idrocarburi. L'iter ha spesso patito stop e rallentamenti, fino addirittura a vere e proprie archiviazioni ministeriali. Negli scorsi mesi, la Regione ha rilasciato tutte le autorizzazioni per le indagini integrative, che sulla base dell'ordinanza firmata dal sindaco potranno estendersi ad aree private, ancora presenti all'interno della Riserva. Sono previste “attività di campionamento e analisi dei top soil”, la “definizione del reticolo idrografico-idrologico con individuazione delle opere-manufatti idraulici esistenti e di eventuali punti critici da rifunzionalizzare, ai fini del ripristino dell’efficacia del sistema di regimentazione delle acque superficiali che afferiscono all’area naturale protetta”, il “censimento delle attività antropiche (serre, immobili e altri manufatti, compresi eventuali rifiuti abbandonati in cumuli o depositi incontrollati)”, la “verifica in situ dello stato di efficienza della recinzione perimetrale dell’area naturale protetta con individuazione e restituzione cartografica di eventuali varchi, cancelli di accesso e parti da ripristinare”, la “verifica in situ dello stato di efficienza della rete piezometrica esistente con restituzione cartografica” e “l'esecuzione strumentale di sondaggi per l'installazione di nuovi piezometri e la realizzazione di trincee”. La Riserva Biviere, a livello ministeriale, è stata ricompresa tra i siti orfani, per i quali sono previsti stanziamenti consistenti finalizzati agli interventi di messa in sicurezza e bonifica.
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