Gela. Imprenditori che non pagano né i lavoratori né i fornitori e poi passano la gestione delle aziende ai familiari, continuando di fatto a guidarle. Un sistema che sul territorio locale è fin troppo diffuso. “Sono cialtroni e bisogna dirlo con forza”, spiega il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice che ieri ha partecipato all’iniziativa del sindacato contro il caporalato. Caporali che non sono solo tra le campagne della città ma anche in altri comparti dell’economia locale. “Che in questo territorio funzioni così – continua Giudice – lo sanno nei bar ma non lo sanno le autorità preposte. Bisogna invece fermare questi cialtroni”. La Flai-Cgil ha lanciato una vasta campagna contro il caporalato e i sindacalisti, sabato all’alba, si sono recati a Spinasanta, una delle principali piazze per il reclutamento dei braccianti a giornata. “Mancano del tutto le infrastrutture in un territorio dove gli addetti in agricoltura superano per numero quelli nell’industria”, aggiunge il segretario.
Ma il “sistema” dei caporali, tra i campi come nelle aziende di altri settori, sarebbe il prodotto di una politica del tutto distante da questi temi e, per certi aspetti, anche complice. “In questa città perfino i termini sono stati violentati – conclude – per anni, l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta e i suoi amici ci hanno propinato legalità e sviluppo ma quanto capita a tanti lavoratori è invece l’esempio di illegalità e sottosviluppo. Lo stesso Crocetta, ma anche Angelo Fasulo e Domenico Messinese nel corso dei loro mandati in municipio hanno previsto l’assessorato all’agricoltura. Purtroppo, però, si sono limitati solo alla targhetta e nulla più. Così come capita per la Breast Unit, sulla carta c’è ma di fatto il servizio non esiste”.
A Gela la politica ha fatto molti errori ma il Sindacato secondo me non non scherza…. Sbaglio o anche questi Signori hanno firmato il protocollo insieme a Fasulo e Crocetta????