Gela. Un vero e proprio caos, con il manto stradale che cede in tante zone della città, cantieri aperti in continuazione, nessun vero cronoprogramma e la quasi totale assenza di ripristini. Le società dei sottoservizi sono al centro di tante valutazioni in corso soprattutto negli uffici del settore lavori pubblici del Comune. L’intenzione è porre fine ad una sorta di autonoma deregulation, che crea danni al manto stradale e causa non pochi disagi. Sono troppi e senza un monitoraggio i cantieri che vengono aperti quasi quotidianamente per la fibra ottica, la rete del gas e quella idrica o ancora per il sistema elettrico. L’assessore Romina Morselli, a breve, chiederà un supporto all’intera amministrazione comunale. Le risorse a disposizione sono ridotte al lumicino. C’è un unico tecnico che sulla carta dovrebbe occuparsi di controllare tutti i cantieri e i vari ripristini, quasi mai regolari. Morselli sta ultimando una proposta per un atto di indirizzo. Tutte le società dei sottoservizi dovranno impegnarsi a ripristinare le aree di cantiere non oltre trenta giorni dalla chiusura dei lavori. Ripristini che dovranno essere effettuati però non rattoppando le strade ma usando tutti i materiali previsti, sulla base di precise indicazioni. Anche per questa ragione, si sta spingendo affinché in consiglio comunale possa giungere prima possibile il regolamento sul ripristino dei sedimi, predisposto dai tecnici e dalla commissione affari generali. L’assessore ai lavori pubblici continua a ricevere giornalmente segnalazioni per ripristini mai effettuati o per cantieri che partono senza alcun ufficiale preavviso. “Spesso è anche difficile capire quali siano le società che effettuano gli interventi anche perché si servono spesso di subappalti. Non è tollerabile che la città venga distrutta in questo modo”, spiega Morselli. La proposta prevede il blocco di tutte le autorizzazioni se le società non provvederanno ai ripristini a norma e a comunicare costantemente la sequenza dei cantieri da avviare. Sono tanti quelli che vengono aperti senza le necessarie misure di salvaguardia. La stretta che l’assessorato ai lavori pubblici vorrebbe imporre prevede inoltre che a ripristino completato vengano effettuati accertamenti tecnici e sopralluoghi per verificare se siano stati rispettati i parametri.
Inoltre, nella fase di ripristino dovrà essere l’azienda a garantire gli standard necessari, intervenendo su falle o avvallamenti. Nella proposta che Morselli presenterà in giunta tutti questi passaggi sono ritenuti imprescindibili e in caso di violazione la conseguenza diretta dovrebbe essere quella della revoca delle autorizzazioni in essere.