Gela. Un declassamento che potrebbe pesare su tanti operatori in servizio per conto dell’ex Area di sviluppo industriale di contrada Brucazzi, ora assorbita nel nuovo istituto regionale ribattezzato Irsap.
La riforma delle Asi siciliane, infatti, ha tenuto banco durante la seduta di consiglio comunale di lunedì, convocata con un unico punto all’ordine del giorno.
“Una cosa è sicura – ha detto il consigliere di Grande Sud Luigi Farruggia – i nuovi dirigenti dell’Irsap ci stanno trattando a pesci in faccia. Solo sei milioni di euro sono stati stanziati per la sede cittadina”. Il dibattito era stato inaugurato dal socialista Piero Lo Nigro, promotore insieme ad altri colleghi della seduta monotematica.
“La questione è molto semplice da spiegare – ha ammesso – tanti operatori dell’ex Asi rischiano il posto perché i dirigenti regionali hanno deciso di collocare lo sportello locale nella categoria di tipo A, prevedendo quindi soltanto dieci unità di riferimento”.
Un’organizzazione che colloca gli uffici di contrada Brucazzi nelle retrovie siciliane. Durante il dibattito non sono mancati gli attacchi, più o meno velati, al neo commissario dell’Irsap Alfonso Cicero e a buona parte dell’organigramma provinciale di Confindustria.
“Inutile nasconderlo – è intervenuto il presidente del consiglio Giuseppe Fava – questa riorganizzazione è stata gestita direttamente da Confindustria provinciale che, evidentemente, punta tutto su Caltanissetta”. Ancor più diretto è stato il consigliere Udc Guido Siragusa.
“Ci hanno relegato in fondo alla classifica – ha spiegato – nonostante il sessantanove percento del pil provinciale provenga da questa città e dalla sua industria. Come si fa a decidere l’assegnazione delle risorse senza prendere in considerazione l’ammontare della superficie destinata ad insediamenti industriali ed il numero di addetti? Per favorire Caltanissetta, come al solito, si è fatto leva soltanto sul numero di attività presenti. E’ assurdo”.
Il sindaco Angelo Fasulo, come richiesto dal democratico Rocco Giudice, ha accolto la proposta di portare avanti una dura protesta: la seduta si è chiusa con solo tredici consiglieri presenti in aula.