Gela. Dal 13 dicembre, ironia della sorte proprio nel giorno della festa di Santa Lucia, i campi di padel del quartiere un tempo conosciuto come il Bronx sono al buio. Al cancello un grosso lucchetto sancisce la chiusura forzata dell’impianto sportivo dopo la decisione presa dal Comune di Gela. Oggi atleti, appassionati e soprattutto i ragazzi del quartiere, che disponevano dei campi in maniera totalmente gratuita, rimangono fuori e questa mattina hanno inscenato un sit-in fuori dagli impianti. Tutto nasce lo scorso novembre con una richiesta di accesso agli atti da parte di un consigliere comunale che di fatto da il via a degli accertamenti da parte del settore urbanistica e territorio. La scoperta è singolare. L’area non è mai stata di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari, ma è di pertinenza comunale. Il dirigente del settore, l’ingegnere Grazia Cosentino, quindi con un provvedimento ufficiale, ha dichiarato “la nullità della concessione edilizia”, rilasciata tredici anni fa per realizzare l’impianto sportivo di Scavone, che oggi ospita un centro per il padel. Stessa sorte per la Scia di inizio anno. Secondo il dirigente, dopo le verifiche tecniche, è tutto da annullare, con l’immediata sospensione delle attività. Un provvedimento che se, poco attaccabile nella sostanza, fa discutere sui tempi e sui modi di applicazione.
Prima dell’impianto di padel, in quell’area c’era un campetto di calcio abbandonato, trasformato in brevissimo tempo in piazza di spaccio e discarica. Oggi che l’area è stata riqualificata era stata in qualche modo messa a disposizione gratuitamente dei tanti ragazzi del quartiere che avevano trovato un posto per stare lontano dalla strada, come sottolinea Don Filippo Celona che, in segno di solidarietà, ha chiuso simbolicamente anche il campetto di calcio della parrocchia. In mezzo a questi ragazzi anche tanti piccoli talenti del padel che adesso non hanno dove andare. L’appello all’amministrazione adesso è che si faccia chiarezza presto.