Gela. “Il taglio del contatore viene effettuato al momento in cui è verificata l’inadempienza di alcuni degli obblighi contrattuali da parte del cliente.
Nella maggior parte dei casi, quando decorrono infruttuosamente i 30 giorni dalla data di ricezione dell’ingiunzione di pagamento inviata all’utente moroso”. Caltaqua giustifica così gli ultimi casi di apposizione di sigilli ai contatori idrici lamentati da alcuni cittadini. La società spagnola ha sottolineato che si tratta anche di casi in cui viene riscontrata una connessione fraudolenta e qualora non venga rispettato un piano di pagamento. La gente lamenta che capita che non arrivi alcun preavviso di distacco, ma anche qui Caltaqua specifica. “In quest’ultimo caso la società può effettuare il taglio senza ulteriore preavviso all’utente, in quanto nell’accordo sottoscritto tra le parti è inserita una clausola secondo la quale l’inadempimento di una qualsiasi delle scadenze dell’accordo darà luogo alla sospensione della fornitura.
Caltaqua ha avviato da parecchie settimane una campagna antifrode, al fine di tutti gli utenti morosi che a seguito del taglio hanno provveduto a riallacciare abusivamente il contatore o, ancor più grave, a realizzare una linea diretta senza contatore. Il regolamento prevede l’applicazione di una sanzione che può arrivare fino a 5.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione stessa, a cui si sommano le spese per il riallaccio del contatore mediamente pari a 100,54 euro. In caso di mancata regolarizzazione dell’utente la società continuerà ad effettuare denunce penali per furto d’acqua contro gli utenti individuati.
Linea dura inoltre continuerà ad essere applicata nei confronti delle utenze aperte al pubblico che, a seguito della sospensione della fornitura idrica, non regolarizzano la propria posizione debitoria e provvedono al rifornimento idrico con metodi diversi ricorrendo ad autobotti private o a fonti alternative.
