Gela. Si rompe la caldaia e la scuola rimane al gelo. Succede all’istituto Enrico Mattei. Il danno, come lo stesso dirigente Rocco Trainiti ci racconta, era già noto dallo scorso anno ma ancora oggi i termosifoni sono spenti e all’interno delle aule la temperatura è polare.
La prima segnalazione è scattata l’anno scorso, quando il tecnico incaricato della Ghelas, ha rimesso in funzione i Boiler per riattivare l’impianto di riscaldamento. Dopo un’accurata ispezione l’operaio ha comunicato al dirigente che, a causa della vetustà dell’impianto, non sarebbe stato possibile riattivarlo l’anno successivo.
Trainiti ha così tempestivamente informato l’amministrazione comunale che però, ad oggi, non ha dato nessuna risposta né sui modi né sui tempi di intervento.
Con il risultato che il riscaldamento dell’edificio dove studiano oltre 500 bambini è rimasto fermo, obbligando i piccoli e le loro insegnanti a fare lezione al freddo.
Problema aggravato dal fatto che, a causa dei protocolli anti covid, le classi vengono spesso arieggiate, abbassando ulteriormente la temperatura già gelida degli ambienti scolastici. In questo modo aumentano i raffreddori che però, a causa della pandemia, si trasformano in tampone obbligato per i bambini.
Lo stesso problema ci segnala il dirigente anche per l’altro plesso legato alla Mattei, quello di Cantina Sociale, dove la caldaia non funziona a causa della mancanza del bruciatore. Anche in questo caso, nonostante le sollecitazioni, non c’è stato alcun intervento.