Gela. Sembra praticamente chiudersi la vicenda giudiziaria che aveva condotto al ricorso presentato dall’avvocato Angelo Cafà, primo dei non eletti nella lista “Azzurri per Gela”. In bilico, c’era il posto in consiglio comunale assegnato a Carlo Romano, che per pochi voti è risultato eletto. I giudici del Tar Palermo, a fine gennaio, hanno disposto una verifica sui verbali conservati in prefettura. Secondo il legale di Cafà, l’avvocato Pietro Luigi Matta, ci sarebbero stati esiti differenti, che avrebbero consentito di ribaltare l’ordine elettorale, aprendo le porte dell’assise civica al candidato non elettor. Dalla verifica, però, non sono emerse modifiche sostanziali. I dati registrati in Comune, su alcune sezioni contestate, in realtà sarebbero stati non precisi. Quelli registrati in prefettura, invece, confermano i risultati. Davanti a questo dato di fatto, il legale di Cafà ha avanzato istanza per rinunciare al giudizio, “per sopravvenuta carenza di interesse”.
Cafà accetta l’esito elettorale, pur confermando le evidenti discrasie nella registrazione dei risultati finali di sezione (ha basato il ricorso sui numeri registrati in Comune che facevano sorgere più di un dubbio sull’esito favorevole a Romano), e rinuncia all’azione. Romano, nel procedimento, è invece rappresentato dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, che hanno sostenuto la regolarità dell’esito.