Gela. Scoperta e posta sotto sequestro una discarica abusiva di rifiuti speciali realizzata su un’area di circa 3.000 metri quadri, interamente circondata da serre agricole adibite alla coltivazione di ortaggi.
L’area si trova all’interno della Riserva Naturale del “Biviere di Gela”, area protetta ricadente a sua volta all’interno del Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale “Biviere e Macconi di Gela”. All’interno della discarica sono state rinvenute diverse tonnellate di rifiuti riconducibili, per la quasi totalità, all’attività agricola.
In particolare, imballaggi in plastica derivanti dallo smantellamento delle serre, imballaggi in polistirolo adibiti all’alloggiamento delle specie vegetali da piantumazione, cassette in plastica per il confezionamento di prodotti ortofrutticoli, ma anche pneumatici fuori uso, strutture metalliche arrugginite e in disuso e bombole di ossigeno da saldatura.
L’avanzato stato di degrado in cui sono stati trovati i rifiuti, dovuto al loro accumulo protratto nel tempo, e l’estrema loro vicinanza alle coltivazioni agricole in serra, rappresentano un concreto pericolo di contaminazione del suolo e delle falde acquifere con conseguente ripercussione degli effetti nocivi sui prodotti coltivati a pochi metri da essi e, di riflesso, sulla salute della gente che tali prodotti consumano.
L’Arpa procederà ad un immediato campionamento dei rifiuti e del suolo per determinarne, rispettivamente il grado di pericolosità e di contaminazione, prima di bonificare l’area e la sua messa in sicurezza.
In Sicilia è così dappertutto. Venite a visitare la Sciare di Mazara e di Marsala, anch’esse ZSC (ZPS oltre che ZSC quelle di Mazara che accolgono la RNI L. Preola e G. Tondi e il Pantano Leone, zone Ramsar come il Biviere) e vi renderete conto di che cosa sono capaci i nostri agricoltori che poi si vantano di produrre prodotti più genuini di quelli spagnoli o marocchini per esempio. In Sicilia è l’agricoltura che fa girare l’economia e i deboli governi della Regione lasciano fare, lasciano passare (sono capaci anzi di finanziare serre sin dentro le aree naturali protette), ma così la ns. martoriata Isola non potrà mai diventare “Bellissima”. Forza Emilio, tu che sei uno dei pochi direttori di riserve siciliane appassionato e preparato.