Gela. La commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Riccardo Minardo, esponente dell’Mpa (stesso partito dell’onorevole Pino Federico), ha bocciato il disegno di legge per l’istituzione della Provincia di Gela.
Il presidente del comitato per lo sviluppo dell’Area gelese, Filippo Franzone, ha appreso la notizia dal presidente della commissione Antimafia, l’onorevole Lillo Speziale che probabilmente, forte della sua esperienza di militanza alla Regione, è stato il primo politico deluso dal verdetto dei suoi colleghi della commissione presieduta da Riccardo Minardo.
Il disegno di legge approderà in aula ed il presidente dell’Ars, Francesco Cascio metterà ai voti il non passaggio agli articoli del testo che finirà su un binario morto. Proprio Cascio negli scorsi giorni era stato raggiunto da una diffida avanzata da un legale del comitato Gela provincia. Successivamente, Speziale aveva parlato di irregolarità della procedura invitando i capi gruppo di prendersi le proprie responsabilità. Un invito inascoltato quello espresso dal presidente della commissione regionale Antimafia. Silenzio invece dagli altri due deputati: Miguel Donegani e Pino Federico. “Continuano a violare le leggi – replica duramente Franzone – dimostrando ancora una volta che i politici si possono comportare come vogliono e i cittadini devono subire. Le leggi sono chiare e non di difficile interpretazione. Sono consapevoli di avere accumulato sette mesi rispetto alla data di votazione. C’è un vizio di forma nella procedura che risulta illegale.
Ci riserviamo di approfondire e capiremo meglio le motivazioni sfociate con la bocciatura della nostra proposta di legge popolare, per decidere con il nostro legale come procedere. Di sicuro non rimarremo con le mani in mano ad assistere ad una decisione che di fatto nega un diritto a quasi ventimila cittadini, gli stessi che hanno deciso i nomi di chi deve sedere in quell’aula”. “Sono stato l’unico ad esprimermi contro l’abolizione delle province- sottolinea Donegani – e le mie battaglie su questo disegno di legge sono note a tutti”.