Gela.Nuovi blocchi stradali e portuali da domani rischiano di paralizzare ogni attività lavorativa. I manifestanti minacciano di concentrare le loro attenzioni ai pozzi petroliferi e porti.
Ad annunciare l’avvio di una nuova protesta sono gli ambientalisti dell’associazione Sviluppo e ambiente, retta da Franco Cassarino che non ha perso tempo a riorganizzarsi dopo avere sbattuto la porta in faccia al movimento dei Forconi.
Alla base delle rivendicazioni l’applicazione dello Statuto regionale ma anche “l’avvio di interventi per diminuire l’inquinamento, avviando bonifiche all’interno del perimetro del petrolchimico ed in città – spiega Cassarino – e certezze sul prezzo del gasolio da congelare ad un euro-litro.
Chiediamo inoltre l’applicazione di un regolamento che garantisca alle imprese locali gli appalti, per una quota del 70 per cento, di tutte le attività programmate dalla Raffineria. Non vogliamo assistere a nuovi tagli per esubero di personale delle nostre imprese che continuano a perdere commesse a vantaggio di imprese non gelesi”.
Gli ambientalisti si sono dati appuntamento ieri mattina,per definire nei dettagli la nuova forma di protesta. Una comunicazione verrà inoltrata alla prefettura. Hanno allacciato rapporti con diverse categorie di lavoratori del sud della Sicilia. Minacciano di congelare anche l’attività di estrazione dei pozzi petroliferi del colosso Eni e bloccare gli accessi all’Agip.
“Abbiamo ottenuto l’adesione di autotrasportatori e armatori di pescherecci tra Mazara del Vallo e Licata– continua Cassarino – per garantire un blocco navale e dei pozzi di petrolio Agip ed Eni. Non possiamo continuare a trattare con una classe politica sorda ed incapace di gestire il nostro territorio.
Ogni settore produttivo lamenta le politiche vessatorie che sfociano anche con il fallimento delle imprese. Dovrebbero comprendere che è arrivato il momento per pensare all’azzeramento”.
