Gela. Non un furto ma il tentativo di occupare un ex appartamento dell’Istituto autonomo case popolari in via Genova, a pochi passi dalla zona del cimitero monumentale.
Per questa ragione, si è aperto il processo a carico di due giovani, Vittorio Cilia e Carmelo Cauchi, difesi dagli avvocati Maurizio Scicolone e Gloria Iannizzotto.
I due imputati vennero bloccati proprio davanti l’ingresso dell’abitazione nel novembre di due anni fa. “Li trovammo – ha spiegato uno dei carabinieri intervenuti – mentre tentavano di forzare la porta d’ingresso. Avevano con loro un piede di porco. Ci dissero che erano lì non per rubare ma per occupare l’appartamento rimasto chiuso. Erano rimasti senza un tetto”. L’abitazione, però, dopo gli accertamenti compiuti dagli inquirenti, è risultata di proprietà di un anziano che, intanto, l’aveva riscattata proprio dallo Iacp.
I particolari dell’intera vicenda sono emersi durante l’udienza tenutasi davanti al giudice Antonio Fiorenza. Il carabiniere ha risposto alle domande formulate non solo dai legali degli imputati ma anche dal pubblico ministero Francesco Spataro. Adesso, nuovi testimoni verranno sentiti durante la prossima udienza già fissata per il 23 febbraio.