Gela. In primo grado, nell’aprile di due anni fa, arrivò una stangata. Otto anni di reclusione ciascuno, dopo essere stati bloccati in possesso di cocaina. La riduzione della condanna. La droga, almeno stando agli investigatori, sarebbe dovuta finire tra le piazze di spaccio della città e non solo. In secondo grado, davanti ai giudici della Corte di appello di Caltanissetta, è arrivata una notevole riduzione di pena per Ottavio Saitta e Salvatore Centorbi. Due anni di detenzione ciascuno, con pena sospesa. Questo il verdetto dei giudici nisseni che hanno in gran parte accolto le richieste formulate dai loro legali di fiducia, gli avvocati Giovanna Cassarà e Ignazio Raniolo. I difensori hanno soprattutto concentrato la loro linea in giudizio intorno al fatto che la droga fosse destinata al solo consumo personale e non allo spaccio. Inoltre, anche il principio attivo riscontrato non avrebbe assicurato le dosi originariamente prospettate dagli investigatori. Per l’accusa, la cocaina a disposizione dei due imputati avrebbe potuto garantire almeno ventitré dosi. La difesa, adesso, è pronta a rivolgersi ai giudici di Cassazione.