Blitz “Stella cadente”, in aula difese imputati: da pm pesanti richieste di condanna

 
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Gela. E’ toccato alle difese del giovane collaboratore di giustizia Giovanni Canotto e di Luigi D’Antoni, entrambi imputati dopo l’inchiesta antimafia “Stella cadente”, esporre le conclusioni davanti al gup del tribunale di Caltanissetta. Difesi dagli avvocati Angelo Tornabene e Rocco Guarnaccia, per loro il pm della Dda di Caltanissetta Matteo Campagnaro ha richiesto pene meno gravi rispetto a quelle indicate per gli altri presunti complici. Quattro anni di reclusione per Canotto (che con le sue dichiarazioni ha confermato le piste seguite dagli inquirenti nel ricostruire i nuovi equilibri della stidda locale) e tre anni e quattro mesi per D’Antoni. Per il resto, la requisitoria del pm antimafia ha delineato uno spaccato molto più complesso portandolo a concludere con dure richieste di pena.

Venti anni di reclusione per quello che viene ritenuto il nuovo capo della stidda locale, Bruno Di Giacomo. Diciannove anni e quattro mesi per Alessandro Scilio; diciotto anni per Gaetano Marino; dieci anni e otto mesi ad Emanuele Lauretta; dieci anni ciascuno per Giuseppe Alessandro Antonuccio, Gaetano Simone, Andrea Romano e Filippo Scerra; nove anni e quattro mesi a Giuseppe Giaquinta e Gianluca Parisi; sei anni e otto mesi per Rosario Marchese, Giuseppe Antonuccio e Nicola Palena; tre anni e otto mesi per Calogero Infurna. Le conclusioni del pm sono state condivise dalle parti civili, a cominciare dai legali di alcuni esercenti che sarebbero stati vittime delle pressioni e delle minacce degli stiddari. Sono rappresentati dagli avvocati Valentina Lo Porto e Alessandra Campailla. Parti civili, che hanno concluso chiedendo la condanna di tutti gli imputati, sono anche il Comune (rappresentato dall’avvocato Ornella Crapanzano), la federazione antiracket (con il legale Mario Ceraolo) e la Cgil (con l’avvocato Rosario Giordano). Parte civile è anche uno degli imputati, Alessandro Scilio (con l’avvocato Davide Limoncello), oltre a Rocco Di Giacomo, imputato in un altro filone processuale e difeso dall’avvocato Antonio Gagliano. Nelle prossime udienza, toccherà agli altri difensori esporre le rispettive conclusioni. Gli imputati, nel giudizio abbreviato davanti al gup del tribunale nisseno, sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Giovanna Cassarà, Francesco Enia, Cristina Alfieri, Laura Caci, Maurizio Scicolone, Giovanna Zappulla, Ivan Bellanti e Rocco Di Dio.

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