Blitz “Mutata arma”, su ricusazione giudici deciderà Cassazione: fissate udienze

 
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Gela. Il giudizio d’appello è fissato per il prossimo giugno, ma saranno i magistrati romani della Corte di Cassazione a pronunciarsi nuovamente sulla ricusazione che fin dall’inizio del procedimento di secondo grado è stata avanzata dalle difese degli imputati coinvolti nell’inchiesta antimafia “Mutata arma”. In base alle accuse, confermate dal gup del tribunale di Caltanissetta che li ha condannati, sarebbero stati a disposizione del clan Rinzivillo, soprattutto per le armi e la droga. Secondo i legali di Davide Faraci, Carmelo Vella, Graziano Vella e Salvatore Graziano Biundo, i giudici della Corte d’appello, in altri procedimenti, si sono già pronunciati sull’esistenza del clan e anche sulle posizioni di alcuni degli imputati. Per queste ragioni, non assicurerebbero la necessaria terzietà. Lo scorso febbraio, i giudici civili del tribunale nisseno hanno respinto le istanze di ricusazione. I legali si sono rivolti alla Corte di Cassazione. Per settembre, è già stata fissata la trattazione del ricorso avanzato dall’avvocato Salvo Macrì, nell’interesse di Biundo. I magistrati romani lo valuteranno, dato che ha superato il primo vaglio di ammissibilità. Scelte analoghe hanno fatto anche i difensori degli altri imputati, gli avvocati Flavio Sinatra e Cristina Alfieri.

Con i ricorsi in Cassazione, i giudici penali d’appello potrebbero decidere di non trattare il caso a giugno, in attesa che arrivi la decisione sulla ricusazione. In appello, sono anche le posizioni di Maich Vella (difeso dall’avvocato Giuseppe Fiorenza), Davide Pardo e Andrea Tomaselli (rappresentato dal legale Ignazio Raniolo).

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