Blitz "Ianus", chieste trentotto condanne: "Vent'anni a Pasqualino e Domicoli"
Per gli inquirenti, come confermato nella requisitoria, i clan di Cosa nostra si erano riorganizzati, con nuovi capi, per la gestione di un vasto traffico di droga

Gela.Tre sole assoluzioni, per le posizioni di Giuseppe Alaimo, Salvatore Mezzasalma e Giuseppa Lauretta, e trentotto condanne. Dopo una requisitoria fiume, durata per diverse udienze, sono state indicate le conclusioni della Dda di Caltanissetta, che coordinò la maxi inchiesta antimafia "Ianus". Per gli inquirenti, come confermato nella requisitoria, i clan di Cosa nostra si erano riorganizzati, con nuovi capi, per la gestione di un vasto traffico di droga. Le pene più pesanti, in abbreviato innanzi al gup del tribunale di Caltanissetta Lorena Santacroce, sono state chieste per i presunti organizzatori dell'affare della droga, considerati legati ai clan. Venti anni di detenzione è la conclusione per Giuseppe Pasqualino e Giuseppe Domicoli. Diciotto anni invece per Crocifisso Di Gennaro, che gli inquirenti ritennero nuovo riferimento della famiglia Emmanuello di Cosa Nostra, e per Mirko Salvatore Rapisarda. A capo dei Rinzivillo, ci sarebbe stato Giuseppe Tasca, rinviato a giudizio insieme ad altri coinvolti. Quindici anni e quattro mesi a Salvatore Nocera e quattordici anni per Alessandro Peritore, Giacomo Di Noto e Nicola Palena. Tredici anni e quattro mesi a Vincenzo Romano, dodici anni e otto mesi a Vincenzo Scerra, dodici anni per Salvatore Azzarelli, Giuseppe Borgese, Alessandro Pellegrino, Fabio Palumbo, Angelo Lorefice e Alessandro Pellegrino, dieci anni e otto mesi per Rocco Grillo, Diego Milazzo, Mohamed Matar Hassan Omar e Giuseppe Sicurella, nove anni e quattro mesi per Massimiliano Astuti e Giuseppe Sinatra, nove anni per Daniele Mangiagli, otto anni a Rocco Rinzivillo (1979), sette anni e quattro mesi a Luigi Scuderi, sei anni e otto mesi per Dario Gagliano, Rocco Rinzivillo, Antonio Rapicavoli, Carmelo Scilio e Giuliano Giovanni Scordino, sei anni a Salvatore Taormina, Giuseppe Verdelli, Emanuele Pantano, cinque anni e quattro mesi per la posizione di Alberto Pasquale Di Dio e per quella di Luca Marino, quattro anni e otto mesi a Graziana Domicoli e Giuseppina Bonanno, quattro anni al collaboratore di giustizia Calogero Orazio Peritore e per Antonio Solazzo. Tra le parti civili, c’è il Comune di Gela, su mandato dell’amministrazione, rappresentato dall’avvocato Giusy Ialazzo. Sono parti civili inoltre il Ministero dell’interno, attraverso l’Avvocatura dello Stato (con il legale Giuseppe Laspina), il Comune di Canicattì e un’associazione antiracket. Oltre a Tasca, sono già stati rinviati a giudizio Vincenzo Alberto Alabiso, Rosario Greco, Benedetto Giuseppe Curva’, Ignazio Agro’, Loredana Marsala, Marius Vasile Martin, Vincenzo Mazzola, Diego Milazzo (1984), Morena Milazzo, Orazio Monteserrato, Brahallan Ivan Escobar Buritica, Gianluca Attardo, Maurizio Domicoli, Dario Rinzivillo, Andrei Pascal, Filippo Scordino e Giuseppe Terrasi. Compariranno davanti al collegio penale del tribunale di Gela. Sono state stralciate le posizioni di Giovanni Rinzivillo (con i legali Filippo Spina e Flavio Sinatra) e Gioacchino Giorgio. Per Vincenzo Donzella, (con il legale Salvo Macrì), Samuele Rinzivillo (difeso dall’avvocato Carmelo Terranova) e Manuel Ieva (difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Luca Cianferoni), gli atti sono ritornati ai pm. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Davide Limoncello, Carmelo Tuccio, Angelo Cafà, Cristina Alfieri, Rosario Prudenti, Rocco Cutini, Domenico Cacocciola, Maria Lucia D’Anna, Salvatore Bruzillà, Dario Polizza Favaloro, Salvatore Pace, Giuseppe Cascino, Luigi Zinno, Andrea Giannino, Alfonso Abate, Luca Cianferoni, Antonio Montana, Calogero Meli, Gioacchino Marletta, Debora Speciale e Giuseppe Dacquì, Gioacchino Mule’, Salvatore Pennica, Nicoletta Cauchi, Giovanni Lomonaco, Gaetano Rizzo, Giovanni Salvaggio, Adriano Falsone, Calogero Lo Giudice, Fabrizio Bellavista, Calogero Meli, Paolo Ingrao, Matteo Anzalone, Rosanna D’Arrigo e Teresa Raguccia. In aula, per il giudizio abbreviato, si tornerà la prossima settimana. I difensori inizieranno ad esporre le relative conclusioni.