Blitz antidroga, Liardo non parla nell’interrogatorio: Peritore e Romano respingono le contestazioni

 
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Gela. Sono proseguiti anche oggi gli interrogatori dei coinvolti nell’inchiesta antidroga condotta dai pm della Dda di Caltanissetta e dai carabinieri. Questa mattina, Michael Liardo (difeso dall’avvocato Flavio Sinatra), uno dei principali riferimenti per la droga, almeno secondo le accuse, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Lo ha fatto davanti al gip del tribunale di Caltanissetta. Stando agli inquirenti, insieme a Crocifisso Di Gennaro (ieri a sua volta in silenzio nell’interrogatorio), avrebbe controllato buona parte dei flussi di droga, con contatti principalmente nella zona di Catania. I rifornimenti si sarebbero concretizzati pure sulla sponda calabrese, attraverso Mauro Di Francesco, che avrebbe messo a disposizione le auto del suo noleggio per le trasferte. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, inoltre, Cristofer Schembri e Salvatore Noviziano (difesi dal legale Flavio Sinatra). Stessa scelta per Salvatore Di Nicola, sottoposto al solo obbligo di presentazione (è rappresentato dall’avvocato Salvo Macrì).

Per ragioni logistiche non è stato possibile sentire Simone Gueli, difeso dal legale Giovanna Cassarà. Benito Peritore, con il difensore Carmelo Tuccio, ha respinto tutti gli addebiti che gli vengono mossi. Dichiarazioni spontanee, per chiarire la propria posizione, le ha fatte Vincenzo Tilaro, detenuto e difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio. Alessio Romano, con il legale Davide Limoncello, si è detto estraneo al gruppo scoperto dagli investigatori. Ha spiegato di non aver avuto contatti per la droga. E’ sottoposto ai domiciliari, con il braccialetto elettronico.

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