Gela. Nella programmazione degli investimenti di Eni per il sito locale ha sicuramente una collocazione prioritaria. La produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione è uno dei target del gruppo multinazionale e il ministero dell’ambiente ha appena concluso favorevolmente l’iter della valutazione di impatto ambientale del nuovo impianto. Lo scorso anno tutte le carte erano state trasmesse agli uffici romani. Di recente, anche il Suap comunale ha rilasciato le prime autorizzazioni. L’avvio della produzione è fissato, da cronoprogramma, entro il prossimo anno. Saranno utilizzate materie prime al cento per cento di seconda e terza generazione, di origine biogenica. La multinazionale, anche in altri siti italiani, sta investendo molto sui carburanti sostenibili per il trasporto aereo. I cosiddetti Saf vengono considerati l’alternativa necessaria per abbattere le emissioni. Con l’impianto locale l’azienda intende incrementare la produzione da immettere sul mercato. L’obiettivo, già due anni fa, veniva indicato in “ulteriori 150 mila tonnellate-anno di Saf al 100 per cento da materie prime rinnovabili, in grado di soddisfare il potenziale obbligo del mercato italiano per il 2025”.
Il sistema biojet, nei programmi di Eni per il sito locale, si affianca all’investimento sul gas dei giacimenti “Argo-Cassiopea” (che assorbe la parte più consistente degli stanziamenti già indicati nel protocollo del 2014). Il progetto, inoltre, dovrebbe permettere il potenziamento della sezione di degommazione dell’impianto Pot-Btu, mediante l’introduzione di una quarta linea, e la realizzazione della sezione Biojet nell’unità 308 di isomerizzazione, che consentirà la produzione di Hvo Jet-fuel in aggiunta a Hvo Diesel e Hvo Naphtha, Hvo GPL e Fuel Gas. Le modifiche all’impianto di pretrattamento Pot-Btu consentiranno la lavorazione, anche al 100 per cento, di cariche di seconda e terza generazione.