Bilancio, alt dei revisori: copertura insufficiente dei debiti e pesanti dubbi su royalties

 
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I componenti del collegio dei revisori

Gela. Cinquanta pagine e una disamina tecnica dei numeri dell’ente comunale, assai approfondita e allo stesso tempo preoccupante. I revisori Santo Ferrarello, Fanino Pappalardo e Giuseppe Cambria hanno trasmesso il parere sul bilancio di previsione e le conclusioni sono tutt’altro che favorevoli. L’analisi condotta li ha spinti a rilasciare parere negativo e ora gli uffici comunali, di concerto con il sindaco e l’amministrazione, dovranno cercare di apportare i correttivi. La prossima settimana, come spiega il presidente della commissione bilancio Pierpaolo Grisanti, gli stessi revisori saranno convocati in audizione per approfondire le criticità emerse. Con un parere negativo, il lavoro del consiglio comunale potrebbe diventare ancora più delicato. I punti deboli individuati dal collegio richiamano quelli che da anni sono veri e propri pesi che il Comune si porta dietro, a partire dalla massa dei debiti fuori bilancio (calcolata in 22.445.893,65 euro ancora da riconoscere). I dati che arrivano dai settori, peraltro, sono solo parziali, visto che non tutti gli uffici hanno inoltrato l’attestazione dei debiti e quella delle passività potenziali. A copertura degli oltre 22 milioni di euro per i debiti fuori bilancio, in base a quanto emerso dai controlli, l’ente ha previsto “nel triennio stanziamenti per un totale di 12.445.463,00 euro”. Per i revisori, invece, “è necessario che nelle previsioni 2022-2024 sia data integrale copertura ai debiti fuori bilancio da riconoscere”. Sono state analizzate, inoltre, “passività potenziali probabili per 15.549.270,38 euro per le quali l’ente non ha previsto alcuno stanziamento nel bilancio di previsione 2022-2024”, scrivono i revisori nel parere. I numeri salgono ancora se si passa al rischio di soccombenza per il contenzioso in atto. La somma complessiva è di 33.800.000,00. Palazzo di Città, attraverso gli uffici del settore finanziario, prevede invece “stanziamenti in bilancio nel triennio per un totale di 19.907.363,00 euro”. Anche in questo caso, secondo i revisori bisogna invece dare copertura integrale. Tra le tante valutazioni condotte, il collegio cita il debito maturato con l’Ato rifiuti (con sentenza favorevole all’ambito emessa dal tribunale delle imprese di Palermo) e quantificato “per un importo di oltre 20 milioni di euro”. Manca, nel bilancio esaminato dai revisori, l’iscrizione del fondo pluriennale vincolato di parte corrente e di parte capitale. L’equilibrio di bilancio, per i revisori, pecca di alcuni riscontri. “Viene raggiunto con l’applicazione di avanzo presunto di 8.833.306,43 euro. Tale avanzo non trova riscontro con il prospetto della Nota integrativa “elenco analitico delle risorse vincolate nel risultato di amministrazione presunto al 31.12.2021” e precisamente nella parte vincolata per vincoli formalmente attribuiti all’ente e vincoli derivanti da trasferimenti che risulterebbero pari a 6.707.966,30 euro, pertanto risulta applicato un avanzo pari a 2.125.340,13 euro di cui non si ha riscontro”, si legge nel parere. Un capitolo battuto dai revisori è quello dei fondi delle royalties estrattive. Un passaggio ora ancora più sensibile, a seguito di quanto disposto dai pm della procura che hanno chiuso le indagini sulle presunte irregolarità nella destinazione in bilancio di queste somme. Dal parere emergono tanti dubbi. Manca la relazione sul vincolo di destinazione, chiesta dal collegio ma non trasmessa dagli uffici municipali. “Le entrate delle royalties – si legge nel parere – pur essendo della stessa natura, sono state iscritte nelle entrate in parte al titolo III e in parte al titolo IV senza che vi sia esplicita evidenza nella nota integrativa”. I revisori vanno oltre specificando che “dalla descrizione di alcuni capitoli non è possibile evincere il corretto utilizzo-destinazione di tali risorse”. Non ci sarebbe una corrispondenza con la destinazione prevista dalle norme in materia. “Risulta applicato al bilancio avanzo proveniente da proventi da royalties la cui destinazione, dalla descrizione dei capitoli, non sembrerebbe in linea con i vincoli di destinazione previsti dalla normativa vigente”, viene riportato nella relazione del collegio.

Nel parere si conclude specificando che “il bilancio di previsione risulta essere stato redatto osservando in maniera parziale le norme di legge, lo statuto dell’ente, il regolamento di contabilità, i principi previsti dall’articolo 162 del Tuel e le norme del decreto legislativo 118/2001 e i principi applicati al decreto”. Sono gli stessi revisori a chiedere “una maggiore collaborazione dell’ente con il collegio nella trasmissione degli atti e dei documenti contabili utili ai controlli, al fine di consentire le attività proprie dell’organo di revisione”. Elementi che sicuramente alzano la soglia dell’attenzione e sintetizzano uno spaccato, in più occasioni già illustrato in varie pronunce della Corte dei Conti. Debiti fuori bilancio, scarsa capacità di riscossione e coperture non sempre così chiaramente definite, potrebbero ripercuotersi su uno strumento finanziario, che potrebbe diventare una delle prove più difficili per il sindaco (che attualmente guida ad interim il settore bilancio) e per la sua maggioranza. E’ probabile che la prossima settimana il presidente del civico consesso Salvatore Sammito convochi i capigruppo per affrontare proprio la questione degli atti finanziari.

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