Gela. L’esito conclusivo, anche se la questione è tutt’altro che risolta, va a rispecchiare il posizionamento della maggioranza del sindaco Di Stefano. Intorno all’ampliamento della discarica Timpazzo, dem, grillini e civici si sono ritrovati su prospettive, alla fine, analoghe. Il consiglio monotematico odierno ha detto che i distefaniani non sono aprioristicamente contrari ad un ampliamento del sito ma solo se andrà a favore dei Comuni dell’ambito, senza conferimenti da altre zone dell’isola. “L’atto di indirizzo – dice il capogruppo dem Gaetano Orlando – ha ottenuto il pieno sostegno di tutti gli alleati e del sindaco. Non vogliamo che Timpazzo sia il punto di riferimento di tutti i rifiuti siciliani. Un ampliamento, contenuto, può andar bene solo se riguarderà i conferimenti dei Comuni del territorio. Siamo stati capaci di far emergere il vero piano della Regione, ampliare il sito a dismisura”. Durante il lungo dibattito, a tratti, è sembrato che i democratici fossero molto netti nel no a qualsiasi ipotesi di ampliamento mentre civici e grillini meno intransigenti, purché con le giuste garanzie per i Comuni dell’ambito. L’atto di indirizzo ha fatto quadrare i conti tra le fila dei sostenitori del primo cittadino. La seduta di questa mattina è stata anticipata, ieri sera, da una “verifica” interna che il sindaco aveva messo in programma ormai da parecchie settimane. Gli assetti interni hanno prevalso nel dibattito. “Al Pd sarà riconosciuto un peso maggiore – precisa Orlando – il sindaco lo ha confermato. Del resto, è evidente a tutti che il partito, con sei consiglieri comunali, è assolutamente sottodimensionato in giunta. C’è piena disponibilità da parte di Di Stefano e questo fa piacere”. Il capo dell’amministrazione, come abbiamo riportato ieri, è stato altrettanto esplicito quando ha precisato che tutti gli accordi elettorali, che hanno condotto alla vittoria, saranno rispettati. Principio che dovrebbe valere pure nel caso dell’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia Salvatore Scerra, alle amministrative alla testa di “Alleanza per Gela” e poi al ballottaggio, senza alcuna ufficialità, a sostegno della coalizione di Di Stefano.
“Questo aspetto non lo condivido a pieno – conclude il capogruppo del Partito democratico – intanto, aspettiamo la pronuncia dell’Ars sulla norma che potrebbe consentire di allargare numericamente la giunta. Penso che per decisioni come quella su Scerra qualche mal di pancia rimarrà, è inevitabile. E’ vero che il sindaco, al ballottaggio, ha deciso di non fare apparentamenti. Tutti, però, eravamo dello stesso avviso. Se ci fossero stati apparentamenti, il risultato sarebbe stato una babele nel governo cittadino, con tante entità diverse. Oggi, invece, la maggioranza è compatta e con tre sole entità che la rappresentano. Rinunciare agli apparentamenti non è stata solo una decisione del sindaco ma di tutta la coalizione. La legge ci permette di avere gruppi consiliari solidi e di governare con stabilità”. Ancora una volta, lo scenario di una giunta da fase 2, con esponenti anche di centrodestra, non pare galvanizzare per nulla i dirigenti del Pd, a loro volta in attesa che il sindaco dia il giusto peso alla loro azione elettorale e amministrativa.