"Bene il sindaco su allargamento", Caci: "No a steccati, chi era alternativo non detti le regole"

Il riferimento Mpa fa intendere di apprezzare ben poco una visione prettamente ideologica, legata al solo approccio progressista. "Questa amministrazione, a mio parere, sta dando risposte alla città e i segnali ci sono tutti”, dice Caci

A cura di Rosario Cauchi
09 agosto 2025 16:30
"Bene il sindaco su allargamento", Caci: "No a steccati, chi era alternativo non detti le regole" -
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Gela.  Il loro, all'interno della maggioranza politica, sembrava un rapporto perlomeno intaccato dalle mosse delle provinciali e non solo. Tra il sindaco Di Stefano e gli autonomisti di “Grande Sicilia”, ovvero il progetto Mpa, la rottura in realtà non c'è mai stata e oggi i lombardiani, che a Palermo e in Provincia sono nel centrodestra, hanno un ruolo di peso nel “modello Gela”, a tendenza progressista e civica. Da qualche settimana, hanno marcato il campo pure in consiglio comunale, con la costituzione del gruppo, a seguito dell'adesione dell'ormai ex pentastellata Lucia Lupo. In casa Mpa, le valutazioni politiche del sindaco, sempre più orientato, nel prosieguo, a coinvolgere chi lo ha sostenuto lo scorso anno, pur fuori dai partiti, non trovano le porte chiuse, anzi. “Il sindaco fa bene a sviluppare una prospettiva di questo tipo – dice il referente territoriale Mpa Rosario Caci – non dimentichiamo che l'attuale progetto amministrativo non nasceva come ideologico. Se c'è condivisione, noi siamo sempre ben favorevoli all'allargamento”. Esponenti come l'ex candidato a sindaco Salvatore Scerra, che pubblicamente ha parlato di “un patto con il sindaco per risollevare la città”, e ancora l'ex presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, sembrano le opzioni più gettonate per allargare il governo cittadino. Non si riconoscono nei partiti e un anno fa concentrarono i loro voti, per il ballottaggio, proprio su Di Stefano. “Sappiamo benissimo, però, che c'è chi ritiene che debba prevalere uno steccato ideologico – continua Caci – a noi, questa idea non è mai piaciuta, per come è impostata. I confini che limitano rischiano di incidere sul progetto complessivo. Questa amministrazione, a mio parere, sta dando risposte alla città e i segnali ci sono tutti”. Caci e i lombardiani non considerano affatto politicamente “apocrifa” un'opzione che permetta a Di Stefano di contare sul blocco originario, con i partiti, ma ampliando il progetto, “sempre condividendo gli obiettivi”. Il riferimento Mpa fa intendere invece di apprezzare ben poco una visione prettamente ideologica, legata al solo approccio progressista. A maggior ragione, è ancora più netto su un altro punto. “Ritengo che il rischio – aggiunge – sia di farsi dettare le regole da chi lo scorso anno era in un progetto del tutto alternativo al nostro. Questo non sarebbe tollerabile”. Caci non fa riferimenti diretti ma la linea dura e pura di Donegani e del suo laboratorio “PeR” non pare attrarre il gradimento dell'Mpa. “Grande Sicilia”, entità nella quale è confluita l'Mpa, nell'attesa di prossimi incontri con il sindaco e con gli alleati, che dovrebbero tenersi da settembre, vuole consolidare il gruppo locale. L'assise civica può essere un banco di prova non indifferente. “Fa piacere che il consigliere Lupo abbia voluto sposare il nostro progetto – conclude Caci – lavoriamo sempre nella massima concordia interna e questo viene molto apprezzato. Devo dire che ci sono altre interlocuzioni in corso. Sono fiducioso. Ci sono più opzioni che potrebbero concretizzarsi”. Il gruppo lombardiano, in consiglio, potrebbe diventare più folto, dando consistenza ulteriore al partito negli equilibri della maggioranza. 

In foto il riferimento territoriale autonomista Rosario Caci

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