Gela. L’amministrazione comunale si trova a fronteggiare emergenze gestionali e non solo, che incidono comunque sul versante politico. Negli ultimi giorni, poi, i toni si sono accesi e tra le fila dei pro-Greco c’è chi ha voluto prendere le distanze dalla linea ufficiale. Suggerimenti piuttosto enfatici e smentite nette rispetto alle scelte amministrative, non convincono per niente il vicesindaco Terenziano Di Stefano. L’area civica è tra quelle che stanno sostenendo gli intendimenti amministrativi dell’avvocato Greco e non si è mai tirata indietro, neanche nei momenti più difficili. “Da amministratore non posso accettare che si faccia facile populismo, soprattutto quando sono esponenti di maggioranza ad esprimersi contro la giunta – dice – ho il sospetto che qualcuno voglia utilizzare quest’amministrazione, che è civica, come fosse un sacco per la boxe, sferrando colpi da destra e da sinistra, pur di fare populismo e ricercare consensi, ma questo non lo consentiremo”. Il vicesindaco usa toni piuttosto netti e lo fa dopo un periodo di affondi che hanno colpito proprio la giunta e il primo cittadino. “Non capisco come faccia il coordinatore provinciale di Italia Viva a chiedere che non si paghi il suolo pubblico per le attività commerciali – continua Di Stefano – il suo gruppo è sempre presente alle riunioni di maggioranza. Voglio pensare che si sia trattato di un errore di comunicazione. Altrimenti, lo invito a farsi spiegare la situazione dal suo assessore. Il confronto con gli esercenti è aperto e anche oggi abbiamo avuto una riunione. Tra mille difficoltà, stiamo cercando di predisporre misure per andare incontro alle esigenze del commercio. E’ inammissibile che il coordinatore provinciale di un partito di maggioranza faccia populismo su una vicenda di questo tipo. Vorrei capire, invece, cosa hanno fatto i parlamentari di Italia Viva per cercare di assicurare l’esenzione agli esercenti. Non mi pare ci siano state iniziative, che invece il coordinatore pretende vengano messe in campo dal Comune. Peraltro, lo scorso anno il suo assessore ha votato le tariffe”. L’esponente provinciale dei renziani, l’avvocato Giuseppe Ventura, ieri ha sollecitato l’amministrazione comunale ad azzerare i versamenti che gli esercenti dovrebbero assicurare per l’occupazione del suolo pubblico. Un segnale, per il renziano, che andrebbe incontro alle difficoltà post-pandemia. Dalle stanze dell’amministrazione, è stato però spiegato che il percorso non è praticabile e la conseguenza più grave sarebbe il danno erariale. Il vicesindaco si sarebbe aspettato un approccio diverso anche dal presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, altro esponente importante del fronte pro-Greco. Sammito ha posto una serie di priorità all’amministrazione, ritenendo che debba incidere di più “con i fatti”. “Anche Sammito è sempre coinvolto nelle riunioni della maggioranza e quello che ha affermato, onestamente, mi ha meravigliato – dice Di Stefano – viene costantemente informato. Sono stati il consiglio e la prima giunta che si è insediata a volerlo alla guida dell’assise civica, proprio perché è un esponente importante della maggioranza. A tutti, chiedo di non sparare nel mucchio. Se ci sono dubbi o se c’è la convinzione che qualche assessore non stia lavorando al meglio, si facciano i nomi. Generalizzare non aiuta nessuno. Se qualcuno pensa che io non abbia lavorato bene, lo dica. Non aspetterei un attimo in più e mi dimetterei subito, ritornando al mio lavoro. Abbiano il coraggio di assumere le iniziative necessarie. Sono pronto a qualsiasi confronto pubblico, con tutti”.
Di Stefano non condivide per nulla neanche le conclusioni, tranchant, del segretario cittadino del Pd Guido Siragusa, che sempre ieri ha tirato le somme di un’azione amministrativa, “disastrosa”. “Non ho mai voluto rispondere a queste provocazioni – dice ancora – ma il segretario del Pd continua ad attaccare, senza mai fermarsi. Fissi una data per un confronto pubblico, sono pronto a rispondere con gli atti e con i risultati conseguiti”. Il numero due della giunta, soprattutto negli ultimi tempi, non aveva mai usato una dialettica così diretta ma probabilmente le critiche interne, nonostante gli appelli all’unità, vengono captate come affronti politici, con un retropensiero da campagne elettorale. I civici vogliono mantenere i patti con il sindaco Greco ma una corda tirata fino alla tensione massima rischia di far saltare anche le ultime remore di coalizione.