Gela. E’ stato depositato il ricorso in appello nella vicenda del rogo che distrusse il bar “Belvedere”. La difesa del giovane Vittorio Graziano Comes si è rivolta ai giudici nisseni, nel tentativo di rivedere la decisione del gup del tribunale di Gela, che lo scorso luglio ha condannato Comes a quattro anni di reclusione. Secondo i pm della procura e i carabinieri che hanno ricostruito l’intera dinamica, l’imputato avrebbe appiccato il fuoco all’attività commerciale, a pochi passi da Palazzo di Città. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza, ma anche alcuni particolari dell’auto che sarebbe stata usata per arrivare sul posto, consentirono agli inquirenti di fermare il venticinquenne. Furono ritrovati attrezzi da scasso, che secondo la ricostruzione vennero usati per forzare l’ingresso del bar. Il fuoco lo distrusse completamente. L’avvocato Davide Limoncello, legale di Comes, ha proposto il ricorso, nel quale espone una serie di elementi a supporto della posizione del giovane, che ha sempre escluso di essere l’incendiario di viale Mediterraneo.
Parti civili nel giudizio sono invece il Comune, rappresentato dall’avvocato Marco Granvillano, e il proprietario della struttura data alle fiamme, con il legale Valentina Lo Porto.