Banco digitale al via, Giocolano: “C’è supporto delle scuole e vogliamo anche formare”

 
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L'avvocato Francesco Giocolano

Gela. Dalla proposta alla concreta attuazione, nell’arco di poche settimane. Il banco digitale, proposto e portato avanti dall’avvocato Francesco Giocolano, ha anche una sede fisica, lo “Youth center” a Macchitella, in viale Cortemaggiore 49. “Sarà attiva martedì, giovedì e sabato – spiega Giocolano – dalle 9 del mattino e fino alle 12”. Ieri, il professionista che è anche esponente locale di Fratelli d’Italia, ha illustrato gli ultimi sviluppi. Il banco digitale, sul modello di quello alimentare, consentirà a chi lo volesse di donare materiale informatico e dispositivi, da utilizzare per la didattica a distanza. Sono previste anche eventuali liberalità in denaro, tutte destinate a finanziare l’iniziativa. “Quello che più colpisce – dice Giocolano – è l’elevato numero di richieste. C’è un bisogno da colmare e con l’emergenza sanitaria, il divario digitale si è ampliato. Daremo supporto a chi non può permettersi pc e altre dotazioni”. Come ha spiegato ieri, nel corso di una conferenza stampa in remoto, il banco digitale potrà contare sull’importante supporto istituzionale dell’Osservatorio per la dispersione scolastica, coordinato dalla dirigente Antonina Uttilla. “Il materiale e le dotazioni che verranno donate al banco, sottoposti a tutti gli eventuali controlli tecnici, saranno poi trasferiti alle scuole – aggiunge – e i dirigenti li faranno avere alle famiglie degli alunni che ne hanno i requisiti”. All’iniziativa di Giocolano si sono da subito uniti imprenditori come Maurizio Melfa e Francesco Barone, insieme ai loro staff, ed esponenti dell’associazionismo come Enzo Madonia. Ci sono inoltre la Croce rossa, Sicindustria, diversi club service, il Consiglio dell’ordine degli avvocati e probabilmente a breve anche le chiese.

“Il banco digitale non sarà solo destinato a fornire pc e tutto il necessario per la didattica a distanza – conclude – l’idea di solidarietà digitale, va anche oltre. Cercheremo di metterci a disposizione per formare all’uso dei supporti informatici e per sviluppare conoscenze, ad esempio le ricerche scolastiche o l’accesso alle banche dati. Vogliamo veicolare un uso consapevole dei dispositivi digitali”. Anche l’amministrazione comunale si è dimostrata interessata ad un supporto ulteriore.

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