Gela. Uno deve scontare la condanna, diventata definitiva, a cinque anni e tre mesi di
reclusione; la pena dell’altro, invece, è stata comminata in due ani e quattro mesi.
Così, i carabinieri del reparto territoriale hanno eseguito altrettanti provvedimenti nei confronti del cinquantanovenne Antonio Agrò, un libero professionista condannato per una serie d’episodi legati alla falsificazione e ricettazione di monete ma anche alla bancarotta, e del cinquantunenne Antonino Di Fede, un disoccupato condannato con l’accusa di tentata estorsione e lesioni. I due sono stati trasferiti nel carcere di contrada Balate.