Bambini esclusi dal Carnevale a scuola, genitori polemici con la preside

 
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Gela. Punizione? Rivalsa o mancanza di comunicazione tra Comune e scuola? Episodio spiacevole quello accaduto alla scuola Enrico Solito.

Sono 20 le classi che hanno sottoscritto un documento in cui accusano la preside di avere fatto beffeggiare i loro figli dai compagnetti d’istituto. Sarebbe questa una rivalsa contro tutti gli alunni della scuola che hanno rinunciato a partecipare alla sfilata in maschera programmata dalla scuola diretta da Clizia Nobile. Sarebbero valse a nulla le motivazioni dei genitori che avevano preferito lasciare i loro figli a casa per non esporli troppo alle temperature rigide della sera. “L’istituzione dovrebbe essere un punto di riferimento eticamente ineccepibile – accusano i genitori dei bimbi puniti – Vogliamo una scuola giusta, equa ed etica e i nostri figli rispettati e non mortificati”.

“Puniti” tutti gli alunni che non hanno partecipato alla sfilata in maschera. Una disdetta in massa giunta dopo avere “accolto la richiesta della dirigente di partecipare alla sfilata che avrebbe dovuto aver luogo il martedì mattina – spiegano i genitori delle classi punite – Abbiamo cambiato idea quando ci è stato detto che la sfilata si sarebbe tenuta il martedì pomeriggio. Pertanto, preoccupati dalle pessime condizioni climatiche che contraddistingue questo periodo, abbiamo ritirato la nostra adesione. Il risultato é stato che le classi dei nostri figli sono state punite dal dirigente scolastico solo per il fatto di non aver partecipato alla sfilata. Di conseguenza, durante le ore scolastiche, chi aveva accettato di partecipare alla sfilata poteva anche andare a scuola in maschera e divertirsi – aggiungono i genitori – mentre gli altri bimbi sono stati costretti ad assistere tristi e delusi, sia pure senza alcuna colpa, ai giochi ed alla festa degli altri e dei grandi. La cosa più grave è che gli organizzatori passavano tra le classi dei “perdenti” e li invadevano schernendoli. I nostri figli hanno potuto assaggiare, durante la ricreazione, frittelle e dolcetti solo di nascosto e col timore di essere visti”.

La replica della preside.“Sono tutte sciocchezze e illazioni – replica la dirigente Nobile – La scuola aveva aderito al progetto del Comune partecipando ad una sfilata in maschera. L’iniziativa, promossa dall’assessore all’Istruzione, Giovanna Cassarà, e dall’assessore Giuseppe Ventura, in collaborazione con la Tekra, aveva come oggetto il tema della raccolta differenziata. E’ andato tutto a monte, senza un preavviso da parte del Comune. Per noi era occasione per continuare il progetto sul riciclo dei rifiuti già avviato con gli alunni. E’ illegittimo quello che stanno dicendo alcuni genitori – incalza la preside – Sono venuti già da me. Quando impareranno a fare i genitori sarà troppo tardi. Non possono decidere loro il piano di una scuola. Io non utilizzo due pesi e due misure. La festa a scuola è stata organizzata solo dalle classi che avrebbero aderito alla sfilata. Avevo chiesto a tutti di partecipare. Si sono sentiti ricattati. La scuola dà messaggi univoci e si muove come una squadra. Abbiamo 1200 bambini quindi anche 2400 genitori. Il piano “B” è scattato quando il Comune ci ha voltato le spalle – conclude la dirigente della Solito – Mi batto per i diritti che qualcuno pensa di volere calpestare. Mi dispiace per quelle poche classi che hanno deciso di fare i rivoluzionari”.

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