Gela. Seppur gravato da misure interdittive, legate a precedenti condanne, avrebbe continuato di fatto a gestire aziende del settore ortofrutticolo, per i pm della procura riconducibili proprio a lui. Il gup del tribunale ha disposto il rinvio a giudizio per l’imprenditore quarantaquattrenne Claudio Domicoli. Insieme a lui, nell’inchiesta condotta dai pm e dai militari della guardia di finanza, furono coinvolti una familiare e un dipendente, ritenuti prestanome. L’inchiesta portò, un anno fa, a ulteriori provvedimenti rispetto alle società, attive in città proprio nel settore ortofrutticolo. Secondo le accuse, ci sarebbe stato anche un trasferimento fraudolento di beni e disponibilità, sempre per aggirare le misure. L’imprenditore (difeso dall’avvocato Flavio Sinatra) e gli altri coinvolti dovranno presentarsi a giudizio a maggio del prossimo anno, così ha deciso il gup. Per la difesa, non ci fu alcuna attività finalizzata ad eludere i divieti imposti all’imprenditore.
L’attività d’azienda, secondo questa linea, sarebbe stata regolarmente condotta da altri amministratori. Gli inquirenti invece sono certi che Domicoli continuasse ad essere il dominus delle società. Gli approfondimenti presero il via dalle verifiche su alcuni beni, a partire da una Porsche trasferita ad una delle società ma spesso usata dal quarantaquattrenne. Tutti elementi che verranno valutati nel giudizio.