Gela. La richiesta di autorizzazione per realizzare un centro commerciale, avanzata dalla società “Lombardini 22” non convince Emanuele Amato, segretario provinciale Sel, e nemmeno l’ambientalista dell’associazione Aria Nuova, Saverio Di Blasi.
Contestano l’iter adottato dalla società lombarda e presentato al sindaco Angelo Fasulo dalla società Gela Invest dell’amministratore Antonio Maria Emanuele Liardo.
“Ci sembra strano che una società si possa rivolgere al primo cittadino per sapere in anticipo gli esiti di un’autorizzazione – sottolinea Amato – in modo tale da poter mettere in campo tutte le iniziative e realizzare il progetto proposto.
In sintesi si chiede al sindaco in anticipo se il progetto sarà approvato e in caso affermativo la società provvederà ad acquisire i terreni e farà tutti gli altri atti consequenziali.
Troviamo semplicistico – prosegue il segretario provinciale del Sel – che si possano fare accordi preventivi alla proposta da formulare. Come se una società chieda al sindaco di realizzare una struttura chiedendo la variante e solo dopo avere avuto risposta affermativa le società compri un terreno agricolo che sarà interessato da variante urbanistica”.
Amato e Di Blasi pongono l’accento anche sulle varianti applicate al Prg, ponendo seri dubbi sulle scelte adottate per l’area di contrada Roccazzelle indicata quale sede del centro commerciale della Lombardini22.
“In città l’area in questione era inserita nel piano Puc ma è stata proposta di inserirla – accusano Amato e Di Blasi – Ci sono proposte da tutte le confederazioni di categoria. Le aree in oggetto devono essere individuate nella ss117 dove peraltro insistono altre strutture commerciali”.