Autonomia regionale con partiti locali, formula vincente ma sottaciuta

 
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Gela. Durante queste trattative estenuanti per la formazione del nuovo governo giallo-verde, tra Movimento 5 stelle e la Lega di Salvini, si sono svolte le elezioni regionali in Valle d’Aosta, e la cosa che mi lascia completamente stupefatto è che in tutti i dibattiti che si sono susseguiti nei vari canali televisivi, nessuno si è soffermato a commentare i voti elettorali, come fatto per le altre regioni d’Italia.
I dubbi mi sono stati chiariti, quando, esaminando i dati elettorali su internet, ho notato che mancano completamente i partiti politici che hanno creato povertà e disoccupazione. La lista dei candidati in Valle d’Aosta era formata da 10 partiti politici, compresi gli inconsistenti Pd e una coalizione di centro destra entrambi incapaci di entrare nel parlamento regionale.
Ecco, di seguito, l’elenco dei partiti politici e, tra parentesi, la percentuale dei seggi ottenuti, alle elezioni regionali in Valle d’Aosta:
Unione Valdotaine (20% -7 seggi); Lega Salvini vallé d’Aosta (17% -7); Area civica Stella Alpina (10,66% – 4);
Unione Valdotaime Progressiste (10,59% -4);
Movimento 5 stelle (10,44% – 4); Alpe (9%- 3); Impegno Civico (7,54% – 3); Mouv’ (7,13% – 3); Partito democratico (5,39% – 0); Centro Destra Valle d’Aosta (2,03% – 0).
Come si può notare i partiti politici nazionali tradizionali sono completamente scomparsi e non hanno nessuna rappresentanza a livello regionale nella Valle d’Aosta.
Anche il duo M5S e Lega, spinti da una propulsione nazionale popolare, insieme non hanno stravolto la tenuta localistica della regione autonoma.
La Valle d’Aosta è si la più piccola regione d’Italia con i suoi 3263 per km2 di superficie ma è la seconda più evoluta con il puù basso tasso di disoccupazione e il secondo migliore tenore di vita in tutta la nazione. Le decisioni sono affidate a 35 consiglieri eletti direttamente dai cittadini di cui il 70% espressione naturale delle liste locali. Il Presidente regionale viene eletto dal Consiglio provinciale .Ha una podestà amministrativa che proviene dallo statuto speciale concesso nel 1948 che le assegna poteri primari su molteplici materie .Non ha deputati regionali né provinciali e le funzioni regionali e provinciali vengono affidate ai 74 comuni di cui il 60% con meno di 1000 abitanti e ad Aosta: la capitale.
Un territorio prettamente montuoso con le vette più alte d’Italia come il Monte Bianco, il Monte Cervino, il Monte Rosa e il Gran Paradiso tutti superiori ai 4000 metri di altezza ed una popolazione di 128.521 abitanti.

La capitale Aosta fu fondata dai romani nel 25 a.c. e ha un patrimonio storico culturale molto interessante e ricca di infrastrutture di vario genere perché i collegamenti con tutti gli stati esteri e l’Italia del nord sono molto sviluppati.
Condivide con la Sicilia lo statuto speciale, simile a quello Valdostano, calpestato dai partiti storici tradizionali che si divertono ad affossarla senza possibilità di sviluppo.
Perché quegli stessi patiti ignorati dai valdostani rappresentano i poteri forti.
La Valle d’Aosta dimostra, inconsapevolmente, l’importanza di fare emergere i partiti regionali per governare e cavalcare i diritti di quell’autonomia che i nostri colonizzatori ci hanno negato da oltre 160 anni senza possibilità di riscatto.
Questi pensieri di autonomia maturano dopo i condizionamenti politici di questi giorni che si sono verificati per la nascita del nuovo governo lega-5 stelle dove l’imbarazzo del Presidente Mattarella si manifesta nella scelta del Presidente del Consiglio, nella scelta dei Ministeri per soddisfare esigenze europeistiche di dominio incondizionato dell’Europa su un’Italia sottomessa ai massoni.
Fino a quando la Sicilia non si stacca dai partiti politici tradizionali e si appella ai partiti locali, senza se e senza ma, la politica tradizionale continuerà a rubare ed essere asservita ai massoni italiani dominanti e nessuno potrà mai prendere coscienza della realtà storica cancellata dai nostri colonizzatori tosco-padani e scrivere un percorso di dignità territoriale.
In Sicilia i movimenti locali sono stati boicottati fin dal suo nascere e i partiti politici tradizionali hanno fatto il bello e il cattivo tempo, senza mai impegnarsi a risolvere i problemi che assillano la nostra regione.
Una politica di sprechi senza precedenti con la istituzione di province e comuni da affidare ad amici e parenti di politici asserviti al potere.
E’ il laissez faire voluto dai governanti nazionali per giustificare tutta la politica inefficiente dei meridionali e lasciare che il sud rimanga quel serbatoio di manodopera dei nordisti necessario al loro sviluppo industriale. Questa è la base del comportamento dei partiti politici tradizionali, venduti alla globalizzazione industriale, utile ai massoni Europei. Il pericolo è che l’Italia, tutta, diventi popolo colonizzato alla stregua di quanto fatto con le regioni a sud della nazione.
Forse allora qualcuno si risveglierà e la ricerca di un potere decisionale nazionale potrà fare sentire i suoi effetti per non precipitare nella miseria assoluta ed essere ritornati a vivere come i ciandali pre cristianesimo a camminare con le campanelle ai piedi per dare il tempo ai benestanti di allontanarsi dagli Iloti Italiani, miseri straccioni. Ci sarà una nuova religione a vendicare questi nuovi ciandali?
Il buio oltre la siepe è profondo e totale se il buon senso non ci portasse a cancellare le forze politiche esistenti e a governarci autonomamente per difendere i nostri diritti fondamentali alla esistenza civile, senza volere essere contrari alla globalizzazione ma limitarla anche alle esigenze di intere generazioni civile. L’autonomia legata al federalismo, così come viene attuata in valla d’Aosta, potrebbe essere la strada da percorrere.
Ancora oggi, nella formazione del nuovo governo, siamo tutti preoccupati a scegliere uomini che rispettino inconsapevolmente gli interessi dell’Europa, senza prendere decisioni individuali non gradite al Presidente Mattarella, umile servitore incondizionato dei massoni Europei e della politica della globalizzazione, che senza controlli, ci porterà verso il dirupo più profondo e nella disperazione assoluta.

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