Autocritica e ripartenza: il Gela fa mea culpa e guarda avanti
Dopo dieci giorni di silenzio stampa, società, tecnico e capitano si presentano insieme per azzerare tutto e ripartire. Volti tesi e parole misurate: "reagiamo insieme".
Gela. Azzerare, ripartire, far tornare l’entusiasmo. I volti sono tirati. Non ci sono sorrisi e le frasi in alcuni momenti sono di circostanza. Dopo dieci giorni il Gela rompe il silenzio stampa. Prova a stemperare gli animi di un ambiente deluso ed allo stesso tavolo si siedono i maggiori rappresentanti del Club: il presidente Vittoria, il ds Lo Bianco, il tecnico Cacciola, il capitano Saro. Ammissioni di colpe e voglia di ripartire sono le frasi più frequenti. E nel finale anche un tentativo di porgere il ramoscello d’ulivo alla stampa, ieri accusata di “scarsa professionalità” e di fare “disinformazione”.
Vi riportiamo un sunto della conferenza stampa, cui non ha partecipato nessun giornalista.
Toti Vittoria
“A me pesa tanto quello che sta accadendo. Sono il primo tifoso del Gela, sono cosa abbiamo passato e da dove veniamo. Ho parlato con ognuno di loro, giocatori e staff tecnico, sanno che devono assumersi responsabilità. Non vogliamo tornare indietro. I tifosi del Gela meritano di non rivedere i mostri del passato. Ci siamo chiusi in silenzio perché dovevamo capire cosa stesse accadendo. Quel comunicato duro nei confronti dei giornalisti? Scaturisce dalla notizia dell’esonero di Cacciola. Noi stavamo discutendo da ore sul da farsi e leggiamo questo. Noi vogliamo avere un buon rapporto con la stampa ed era giusto per i giornalisti mettere in discussione la posizione del nostro allenatore dopo quattro sconfitte ma non sostenere che lo avessimo esonerato”.
Aurelio Lo Bianco
“Lavoriamo per reagire e ripartire. Non siamo in un buon momento ma molte cose scritte non sono veritiere. Ci sono stati dei confronti con l’unico obiettivo di resettare tutto e ricompattarci. Adesso la testa è solo all’Enna”.
Gaspare Cacciola
“Ha detto bene il presidente, quella di domenica è stata la peggiore partita nostra. Ci siamo confrontati tanto ed abbiamo deciso in sinergia di continuare insieme. Non deve mancare la voglia e non bisogna avere quell’atteggiamento mentale rinunciatario visto domenica. Domenica per noi deve essere la partita della rinascita. Domenica ci siamo presi i fischi e le critiche dei nostri tifosi ma tutti assieme dobbiamo uscire da questa situazione. In questi momenti si vedono gli uomini veri”.
Manuel Sarao
“Domenica non c’è stata la prestazione, l’atteggiamento giusto. Io come capitano mi sento responsabile. Sono uno dei più grandi, ci metto la faccia. Mi assumo le responsabilità. Affrontiamo a testa alta il futuro. Quattro sconfitte di fila sono pesanti da accettare. La squadra ha bisogno di aiuto. Poi a fine partita possiamo anche essere criticati ma durante la gara ci serve il sostegno dei nostri tifosi”.
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