Gela. La Fiat Punto sulla quale viaggiavano si ribaltò nell’estate di cinque anni fa, lungo un tratto della Sp 12, proprio a ridosso della Gela-Catania. L’operaio forestale riesino Salvatore Marino morì a seguito delle gravi ferite riportate. Alla guida dell’auto c’era il sessantacinquenne Rocco Li Perni. Già rinviato a giudizio per omicidio colposo, il dibattimento nei suoi confronti è stato aperto ieri, davanti al giudice Martina Scuderoni. La difesa, sostenuta dall’avvocato Vincenzo Vitello, ha chiesto e ottenuto la chiamata in giudizio della compagnia assicurativa come responsabile civile. Parti civili, invece, sono i familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Marco Ministeri e Angelo Cafà.
Secondo la ricostruzione portata avanti dagli investigatori, l’incidente si sarebbe verificato, probabilmente a causa di una manovra azzardata dall’imputato, anche se la difesa ritiene che l’intera dinamica vada rivalutata. Aspetti che verranno verificati nel corso del giudizio. In aula, si tornerà ad aprile.