“Aumento delle indennità è una vergogna”, Greco: “La mia giunta decise di non farlo”

 
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L'ex sindaco Lucio Greco

Gela. “Progressisti e partiti di sinistra? Altroché, dimostrano di avere preoccupazione e cura solo del loro bene”. L’ex sindaco Lucio Greco contesta in modo veemente la decisione della giunta Di Stefano, che ha appena deliberato un aumento delle indennità, almeno fino a dicembre e coperto esclusivamente con un fondo messo a disposizione dalla Regione. L’ex primo cittadino e i suoi assessori, lo scorso maggio, congelarono questa stessa possibilità, ritenendo che il dissesto dell’ente comunale non si sposasse per nulla con un incremento delle retribuzioni degli amministratori. “Con un Comune in pieno dissesto finanziario e con l’aumento per legge, a seguito di questa situazione finanziaria, di tutti i tributi e delle tasse comunali, sindaco e giunta si aumentano gli stipendi. Vergognatevi – dice Greco riferendosi a Di Stefano e agli assessori – tentare poi di giustificare questa incauta e infelice scelta con quanto deliberato dalla mia giunta è un misero tentativo di scrollarsi di dosso le loro responsabilità, dimostrando di non avere neanche il coraggio delle proprie azioni. Un fatto è certo, la mia giunta, nonostante la disponibilità dei fondi, ha deciso, per rispetto nei confronti dei cittadini, di non aumentare le indennità. L’attuale giunta, invece, ha preso una decisione opposta”.

Per Greco, la delibera di giunta della quale abbiamo riferito si poteva evitare, soprattutto in una fase finanziariamente così delicata per il Comune. Chiama in causa l’etica di partiti come Pd e Movimento cinquestelle, proprio sui temi dei costi della politica. “Il messaggio che hanno lanciato è devastante e suona come una mancanza di rispetto nei confronti di una città in forte sofferenza sul piano economico e sociale. Nulla infatti impediva di evitare l’aumento delle indennità. Abbiano almeno il pudore di non ripetere che la loro azione politica e amministrativa è finalizzata a migliorare le condizioni dei ceti più deboli – conclude – perché hanno dimostrato di avere cura e preoccupazione solo per il loro bene. Pensare che questa maggioranza, oltre ai civici comprende il Pd e il Movimento Cinque Stelle, dovrebbe far riflettere”.

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