Ati idrico, stasi sulla nuova governance e pochi sbocchi: Conti cercherà di mediare
Conti, la prossima settimana, avvierà un altro giro di contatti con tutti i sindaci della provincia, nel tentativo di capire se ci siano spazi di manovra per arrivare a una convocazione dell'assemblea, con l'elezione dei nuovi vertici
Caltanissetta. Sembrava che il patto piuttosto conclamato nel centrodestra regionale, con a cascata effetti evidenti a livello territoriale, come nel caso dello sblocco delle nomine dei consiglieri con delega da parte del presidente della Provincia Walter Tesauro, potesse contribuire a individuare la nuova guida dell'Assemblea territoriale idrica. L'Ati, che sovraintende l'intero ciclo locale, continua a essere condotta dal sindaco di Niscemi Massimiliano Conti. Avrebbe dovuto lasciare già mesi fa, così era stato riferito e lui stesso sembrava convinto di aver concluso un mandato lungo e difficile, tra investimenti ed emergenze quasi costanti, peraltro inframmezzato da un'indagine della procura di Caltanissetta sui rapporti tra le aziende del sistema idrico locale. L'intesa per un rinnovo generale della governance, però, pare non esserci. Conti, la prossima settimana, avvierà un altro giro di contatti con tutti i sindaci della provincia, nel tentativo di capire se ci siano spazi di manovra per arrivare a una convocazione dell'assemblea, con l'elezione dei nuovi vertici. Ipotesi se ne sono fatte a iosa ma attualmente tutto tace. Conti prosegue nel suo lavoro di rappresentanza, istituzionale e pratica. Di recente, è stato concluso tutto l'iter per l'avvio del depuratore di Sommatino. A Gela, centro sempre difficile da gestire sul versante idrico, sta per concludersi l'attività per la rete di Manfria e a breve dovrebbero partire i cantieri di quella fognaria. Il potenziamento del depuratore di Macchitella non è ancora del tutto concluso ma gli step sono sostanzialmente finali. La rete lascia sempre spazi di preoccupazione: il rifacimento complessivo della condotta San Leo dovrebbe assicurare standard elevati di efficienza. L'amministrazione comunale sta continuando a programmare e l'emergenza conclamata di un anno fa pare ormai un'immagine lontana, seppur i problemi non manchino mai. Conti sembra escludere la via di una sua riconferma. Non è intenzionato a bissare, anche perché il suo mandato da sindaco scadrà prima di quello di molti altri primi cittadini della provincia. La casella del sindaco gelese Terenziano Di Stefano pare in stand-by e i toni accesi verso il centrodestra, compresi quelli prevalenti nella vertenza sanità, non fanno presagire appoggi bipartisan per un'eventuale scalata verso la presidenza dell'Ati. Tra gli altri capitoli aperti, quello del direttore generale, figura che manca e che si lega a un ruolo quasi da manager dei progetti e degli investimenti, essenziali in un ciclo idrico locale caratterizzato da tariffe spesso non in linea con una qualità del servizio non proprio eccelsa e da un ruolo di sovrambito e ambito, Siciliacque e Caltaqua, non esente da gravi pecche.
In foto il presidente Ati Massimiliano Conti
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