Ati idrico, meloniani nelle scelte di governance: Bennici, "Di Stefano non è scontato"
Il dirigente meloniano, attuale presidente dell'Oiv nel Comune di Mazzarino, non esclude l'eventualità di una presidenza in favore del primo cittadino mazzarinese Faraci e fa intendere che l'atteggiamento politico di Di Stefano non lo aiuta
Gela. Lo stallo intorno alla nuova governance dell'Ati idrico è evidente. L'assemblea della prossima settimana, convocata dal presidente Massimiliano Conti, non risolverà la questione, dato che il punto non è inserito all'ordine del giorno. Il sindaco Di Stefano, come abbiamo riportato, si è smarcato. Non intende partecipare all'approvazione di un bilancio che dovrebbe essere di programmazione ma senza una nuova governance. In un contesto ancora bloccato, con un centrodestra che potrebbe avere i numeri per eleggere il nuovo presidente ma che non pare avere un accordo, interviene uno dei dirigenti provinciali di Fratelli d'Italia, Sandra Bennici, che non condivide la posizione del sindaco Di Stefano. "La scelta deve essere il risultato di un processo democratico e condiviso, che passi attraverso l’assemblea dei sindaci, vero organo sovrano di questa istituzione. Gela è, senza dubbio, la città più grande e quella che vive le maggiori criticità legate alla gestione idrica, non c’è dubbio che il suo sindaco abbia maturato una certa esperienza amministrativa che potrebbe rappresentare un valore aggiunto per il territorio. Tuttavia, in politica, come nella vita, nulla è scontato", sottolinea Bennici. Il dirigente meloniano, attuale presidente dell'Oiv nel Comune di Mazzarino, non esclude l'eventualità di una presidenza in favore del primo cittadino mazzarinese Faraci ma al contempo indica cio' che Di Stefano dovrebbe mettere in atto per avere il sì del centrodestra. "Il centrodestra oggi dispone dei numeri per esprimere una propria candidatura. Le trattative sono in corso e il nome del sindaco di Mazzarino continua a essere tra quelli valutati. Vero è che se il primo cittadino della città di Gela ritornasse alle sue origini, magari a quel filo mai interrotto con Raffaele Lombardo, unito a un atteggiamento costruttivo verso il governo regionale, che, ricordiamo, ha sostenuto Gela in più occasioni, non da ultimo con i fondi per l’estate gelese, potrebbe essere il candidato ideale. Le ultime dichiarazioni, invece, hanno lasciato trasparire un tono saccente, quasi che la sua nomina fosse un atto dovuto o il risultato di impegni presi in precedenza, la cui natura e condizioni non ci è dato sapere. Ma in politica, più che altrove, non esistono atti dovuti né passaggi di testimone garantiti a priori". Per Bennici, "Fratelli d’Italia promuove una nomina realmente democratica, frutto di una sintesi tra le forze politiche e gli amministratori, che abbia come obiettivo principale quello di dare risposte concrete al territorio su un tema cruciale come l’acqua. Servono responsabilità, dialogo e visione politica futura". I meloniani, quindi, intervengono direttamente nel processo decisionale dell'Ati idrico, in attesa che si sveli il nuovo presidente.
In foto i sindaci Faraci e Di Stefano
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