Ati idrico, governance slitta ancora: Di Stefano, "non si vuole cambiare? Gela non ci sarà"
La presidenza Ati può spostare parecchio nella carta degli equilibri politici sul territorio e tutti lo sanno, a partire dai sindaci dell'assemblea
Gela. Intorno al futuro dell'Ati, che sovraintende il ciclo idrico territoriale, qualcosa inizia a scricchiolare e la politica pare non avere la soluzione immediata per una nuova fase. Abbiamo riferito dell'assemblea convocata, per la prossima settimana, dal presidente Massimiliano Conti, sindaco di Niscemi. All'ordine del giorno, però, manca il punto dirimente, quello della nuova governance. Ci sono invece il bilancio e la relazione finale di Conti. Sulla governance, da mesi si cercano soluzioni e intese complessive per quello che dovrebbe essere il successore dello stesso Conti, attuale presidente alla guida dell'Ati da sei anni. A quanto pare, bisognerà ancora attendere e l'assemblea della prossima settimana non dirà molto altro su questo capitolo, diventato piuttosto insidioso. Un andazzo che non piace per nulla al sindaco Terenziano Di Stefano, che al pari degli altri primi cittadini della provincia ha ricevuto la convocazione. “Questa situazione non mi convince – sottolinea Di Stefano – il bilancio è un atto obbligatorio che va votato. Onestamente, se così stanno le cose, il Comune di Gela non si presenterà. Nelle precedenti riunioni, era stato deciso, dopo il voto sul rendiconto e sulle tariffe, che il bilancio, in quanto atto di programmazione, lo avrebbe proposto e fatto approvare la nuova governance. Invece, si va avanti come se niente fosse. Se c'è l'intenzione di non cambiare, si dica in modo chiaro. Ne prenderemo atto. Io non ci sarò. Se l'intenzione è di anadare avanti così, per me va bene ma va detto chiaramente. A questo punto, i bilanci possono approvarli gli altri Comuni dell'Ati, magari non hanno bisogno del Comune di Gela”. Gela è il Comune più grande di tutta la provincia e quello che pesa notevolmente sulle quote percentuali. Da tempo, c'è chi ipotizza un'eventuale apertura a una presidenza proprio per Di Stefano. Il centrodestra ha numeri importanti ma senza un accordo definito. Così, pare proprio che si punti a prendere tempo mentre Conti rimane alla guida dell'Assemblea territoriale idrica, sovraintendendo un sistema locale che ancora oggi necessita di un'attenzione massima, dati i disservizi che si ripetono sovente. La presidenza Ati può spostare parecchio nella carta degli equilibri politici sul territorio e tutti lo sanno, a partire dai sindaci dell'assemblea.
In foto i sindaci Di Stefano e Conti
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