Ati idrico, Faraci: "Non ho mai avanzato una mia candidatura, accetterei solo se condivisa"
Il risiko dell'Ati idrico è sempre più intricato, nonostante qualche forza politica di centrodestra, a partire da Fratelli d'Italia, pare voglia mettere il sigillo
Mazzarino. Ieri, una sorta di strategia finalizzata alla candidatura alla presidenza dell'Ati idrico, suggerita dal dirigente provinciale meloniano Sandra Bennici, la cui disamina circa la posizione del sindaco gelese Terenziano Di Stefano è stata rispedita al mittente dai civici che lo sostengono. Tra gli altri aspetti, Bennici ha posto spiragli per una potenziale presidenza da assegnare al sindaco di Mazzarino Domenico Faraci. Il primo cittadino mazzarinese però frena parecchio. "Preciso che non ho mai avanzato personalmente la mia candidatura a ricoprire tale incarico. Prendo atto, con sincero apprezzamento, che una parte politica abbia ritenuto opportuno indicare il mio nome come possibile espressione di una sintesi politica. Ringrazio quanti hanno pensato a me per questo ruolo, segno di stima e fiducia che accolgo con gratitudine", spiega. Faraci non ha alcuna intenzione di porsi alla guida dell'Ati idrico, se dovesse risultare, la sua, una candidatura non condivisa. "Tengo a sottolineare che accetterei la candidatura solo qualora fosse il frutto di una condivisione tra le forze politiche e tra i sindaci, che sono i preposti a eleggere la governance dell’Ati idrico. Diversamente, ritengo di non essere disponibile ad assumere l’incarico. Ribadisco, infine - conclude - che la mia priorità resta e continuerà a essere il lavoro quotidiano per la comunità di Mazzarino, nel rispetto del mandato che i cittadini mi hanno affidato". Il risiko dell'Ati idrico è sempre più intricato, nonostante qualche forza politica di centrodestra, a partire da Fratelli d'Italia, pare voglia mettere il sigillo. In settimana, è prevista un'assemblea, ma senza il punto della governance all'ordine del giorno.
In foto il sindaco di Mazzarino Domenico Faraci
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