Gela. “Condivisione”, sembra questa la cifra di massima che il nuovo corso dem vuole mettere al centro di un progetto che vada verso le prossime amministrative e non solo. In serata, la direzione allargata del partito, indetta dal commissario Giuseppe Arancio, ha di fatto inaugurato quella che per molti dovrebbe essere una fase di distensione interna e di definizione delle prossime alleanze. C’erano i volti storici del Pd locale ma hanno partecipato anche i giovani del gruppo e qualche esponente di area, come il socialista Piero Lo Nigro. Grande assente, l’ex segretario Guido Siragusa, in rotta con le scelte fino ad ora attuate e al momento decisamente distante dal commissario Arancio. “Non è un problema – dice l’ex deputato regionale dem ora alla guida del gruppo locale – il Pd è un partito che ha le porte aperte per tutti. Se ci sono questioni da affrontare lo faremo”. Lo strappo tra il segretario uscente e il resto della dirigenza pare netto. Le prossime, invece, saranno settimane di verifica. “Ogni decisione passerà dall’assemblea – precisa Arancio – sarà una camera delle decisioni”. Le alleanze, ancora non scontate, saranno decise sui temi. “Per noi sono imprescindibili – continua il commissario – sono condizione essenziale per ragionare con altre forze. Siamo certamente alternativi all’amministrazione Greco e al centrodestra. Le priorità sono la tutela ambientale, ma anche il ciclo delle acque reflue per alimentare l’agricoltura locale, fortemente colpita dall’assenza di vere infrastrutture e da dighe non efficienti. Continuiamo la battaglia per il riconoscimento delle royalties del progetto “Argo-Cassiopea”. Siamo per un protocollo ufficiale da sottoscrivere con l’università Kore per avere corsi in città. Il nodo della sanità non può essere trascurato. Il Pd vuole battersi per l’eliminazione del numero chiuso che danneggia i giovani e impedisce un rafforzamento degli organici. Non si può essere costretti a scegliere medici che arrivano da altre nazioni solo perché le restrizioni universitarie non permettono ai giovani di accedere a medicina. Non ci fermeremo e vogliamo la piena attuazione della normativa del 1998 sul rimborso delle prestazioni non eseguite. La sanità non può essere esclusiva ma inclusiva, a garanzia di chi ha più bisogno ma non ha possibilità economiche. Non possiamo accettare il depotenziamento della sanità locale orchestrato dai governi di centrodestra. Siamo contrari ai tagli a pioggia sui finanziamenti destinati al territorio. Questo centrodestra taglia i progetti di “Patto per il sud” e va avanti su questa linea anche per il Pnrr. Inoltre, non vogliamo che questa città sia la capitale dei rifiuti. Il no è assoluto a qualsiasi ipotesi di inceneritore. Deve essere invece la città della rigenerazione urbana, senza cedere ancora aree alle costruzioni. Deve essere il territorio delle bonifiche e dello smantellamento degli impianti industriali ormai non più utilizzati. Vogliamo rilanciare un’economia che sia anche turistica. L’obiettivo è la bandiera blu della nostra costa nell’arco di cinque anni, anche passando dal ciclo delle acque reflue che non dovranno più finire in mare”. Il commissario è piuttosto netto. “Questi sono i punti programmatici per un’idea di città differente – aggiunge – chi vorrà condividerli sarà nostro interlocutore”. Il commissario, in attesa dell’assemblea del partito, avrà incontri con altre forze, in un campo che è quello di centrosinistra ma anche civico. “Vogliamo allargare il partito e ho chiesto l’aiuto attivo a tutta la direzione allargata – sottolinea – ringrazio Giuseppe Fava e Francesco Di Dio che mi stanno aiutando e ringrazio inoltre per la sua presenza alla direzione, il presidente provinciale Massimo Arena”. Il compito affidato ad Arancio non è dei più semplici. I dem arrivano da anni fatti di percentuali elettorali al ribasso e dalla mancata conferma del seggio all’Ars.
L’assenza di Siragusa, questa sera, ha reso palese un altro possibile strappo tra le fila amiche. Diversi dirigenti, a partire dall’ex parlamentare regionale Miguel Donegani, sono però convinti che il Pd, seppur nel rispetto delle alleanze e dei possibili compagni di viaggio verso le amministrative, non possa rinunciare ad esprimere il candidato a sindaco. C’è però chi è più cauto, come l’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava, invece propenso per un dialogo alla pari con gli alleati che vorranno condividere uno sviluppo programmatico con il Partito democratico. La sensazione che qualche meccanismo interno fosse già traballante si era avuta al termine della lotta delle primarie, con la vittoria al fotofinish, in città, dell’area Schlein (sostenuta da Siragusa e dall’ex vicesegretario Licia Abela) e la sconfitta inattesa dello zoccolo duro. Da quel momento, le posizioni si sono irrigidite e i pro-Schlein hanno iniziato a rilanciare, nel tentativo di sostenere un cambiamento capillare che ritengono sia stato ostacolato dalle correnti e dai dirigenti di lungo corso. Arancio ha intenzione di lanciare il Pd verso un’alleanza ampia di centrosinistra e civica, “senza preclusioni”, ma i dem dovranno anzitutto capire quale partito si svilupperà nei prossimi mesi.
Alcune azioni dimostrano solo che certa gente a Gela vuole solo fare la prima donna. Non ha per nulla a cuore le sorti di Gela ma solo il proprio Ego. Gira gira prima o poi troverà qualche partito che lo candidera a Sindaco. Mmmmha!!!