Gela. Il ventenne Davide Ferracane sarebbe stato arrestato dai carabinieri del locale reparto territoriale, coordinato dal colonnello Ivan Boracchia, con l’accusa di essersi introdotto all’interno di un laboratorio analisi. Il malvivente era stato arrestato la settimana scorsa dagli agenti del locale commissariato di polizia e godeva del solo obbligo di firma. La procura aveva chiesto il divieto di dimora. Pare avesse rubato un cappello di paglia, che indossava tranquillamente, mandando in frantumi il vetro di un’autovettura parcheggiata sul lungomare.
A sorprendere il ladro, ieri, in flagranza di reato, sono stati due carabinieri, il vice brigadiere Domenico Lionti e l’appuntato Domenico Giunta, il cui intervento è stato sollecitato dalle guardie giurate della Sicurtransport.
Altri due complici si presume siano riusciti a fare perdere le loro tracce. I militari dell’arma hanno rinvenuto anche la refurtiva, restituita al legittimo proprietario che ha voluto ringraziare con un messaggio i carabinieri.
“Grazie mille davvero – ha scritto il medico -. E’ difficile trovare gente cosi interessata ai problemi di un semplice cittadino, non abbiamo modo di reagire se non tramite voi. Grazie infinite”.
Gli inquirenti stanno lavorando per cercare di risalire agli altri complici dell’arrestato che resta a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.
