Gela. Sono proseguite le indagini dopo il ritrovamento, negli scorsi mesi, di armi all’interno di un’abitazione. In carcere, è finito il venticinquenne Ruben Licata, che davanti al gip si è autoaccusato, anche del possesso dell’hashish trovato dai carabinieri. I pm della procura, però, chiedono che la misura di custodia cautelare venga estesa anche a Giovanni Licata e Davide Licata. Gli investigatori, infatti, ritengono che la cerchia familiare del venticinquenne sapesse delle armi. Ci sarebbero anche alcune intercettazioni, effettuate durante i colloqui in carcere. Il gip, però, ha respinto le richieste nei confronti dei due indagati e i pm della procura hanno impugnato, rivolgendosi ai giudici del riesame di Caltanissetta.
Le nuove richieste dei pm. Il legale dei due, l’avvocato Davide Limoncello, esclude qualsiasi loro coinvolgimento. Giovanni Licata venne arrestato insieme al fratello Ruben, ma il provvedimento non venne convalidato, consentendogli il ritorno in libertà, confermato proprio dai giudici del riesame. A questo punto, spetterà ancora ai giudici nisseni valutare le nuove richieste dei magistrati della procura, alle quali si è già opposto il difensore.