Gela. E’ già stato processato, e assolto, per gli stessi fatti. Così, si chiude subito il dibattimento nei confronti del ventiseienne Nunzio Esposito Ferrara. Le armi sequestrate. Il giovane, finito davanti al collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Silvia Passanisi, a latere Tiziana Landoni e Ersilia Guzzetta, era accusato di aver avuto la disponibilità di un poligono non autorizzato nei pressi di un fondo in contrada Burgio. Gli agenti di polizia del commissariato e quelli della mobile di Caltanissetta, durante le indagini, sequestrarono un revolver, un fucile a cane mozze e una cinquantina di proiettili. Lo scorso marzo, il ventiseienne, raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta “Villaggio Aldisio”, venne assolto dal giudice dell’udienza preliminare proprio in relazione alle stesse accuse poi contestategli nel giudizio davanti al collegio penale. Il suo difensore, l’avvocato Francesco Enia, fece emergere l’assenza di elementi concreti per poter collegare Esposito Ferrara alle armi e alla presunta organizzazione scoperta dagli investigatori. Proprio la difesa, così, ha sollevato la nuova eccezione, sottolineando l’esistenza del verdetto assolutorio già emesso a marzo e, di conseguenza, l’impossibilità di processare Nunzio Esposito Ferrara per gli stessi fatti. Il presidente del collegio Passanisi, alla fine, ha pronunciato il “non doversi procedere”, chiudendo il dibattimento.