Gela. Si sarebbero affrontati, con pistole e fucili, tra le strade del quartiere Settefarine. Gli spari a Settefarine. I magistrati della procura chiedono pesanti condanne per quattro imputati, ritenuti responsabili di tentato omicidio. Cinque anni e quattro mesi di reclusione sono stati chiesti, davanti al giudice dell’udienza preliminare, per Rocco Cinardi e Francesco Carfì. Quattro anni ciascuno, invece, per Massimiliano e Stefano Trubia. Dietro agli spari che si susseguirono sia nella zona del giardino della legalità sia in via Giusti, ci sarebbe stato un vero e proprio confronto tra due diversi nuclei familiari. I difensori degli imputati, gli avvocati Francesco Enia e Nicoletta Cauchi, hanno optato per il rito abbreviato. Già in fase di indagine, le difese hanno cercato di ridimensionare la vicenda, escludendo la volontà di uccidere da parte dei coinvolti. I colpi sarebbero stati esplosi solo per intimidire i rivali. Per gli stessi fatti, a giudizio è finito Gaetano Brosco.